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L’ASSESSORE BAIOCCHI CHIEDE L’INTITOLAZIONE DI UNA TARGA A PIETRO SARCHIE’ E A NORMA COSSETTO, LA GIOVANE GETTATA IN UNA FOIBA

SAN BENEDETTO – L’assessore alle Pari Opportunità del comune di San Benedetto del Tronto, Antonella Baiocchi, vorrebbe l’attribuzione della cittadinanza onoraria oppure l’intestazione di una via, o una targa, a Norma Cossetto, la studentessa che nel 1943 venne torturata e gettata in una foiba. Lo fa nell’ambito delle strategie di promozione della pace che la dottoressa porta avanti: “per contrastare questa cultura tossica devono necessariamente contemplare una formazione di qualità (cosa che ad oggi ancora è rara), sin dalla tenera età, che porti alla padronanza del quadro d’insieme e educhi le persone al rispetto del diverso e al concetto che nessuno è portatore di “”verità Assoluta”, tenere vivo il “ricordo “ degli stermini di cui l’umanità si è macchiata ma anche delle gesta di pace e delle violenze subite dai singoli cittadini”.
Su questo versante l’assessore, facendo un bilancio di fine anno del suo lavoro, elenca le iniziative che si impegna a realizzare prima della fine del mandato, tra cui, appunto,
potenziare il Ricordo della strage delle Foibe, facendo aderire il Comune alle iniziative del COMITATO 10 FEBBRAIO, per commemorare Norma Cossetto, facendo sì che la sua luminosa testimonianza di coraggio e amore per la propria terra, venga divulgata; attraverso un ciclo formativo on line per tutti i cittadini e per gli studenti, per trattare le Foibe ma anche altri grandi stermini. Il ciclo verrà proposto nei primi mesi dell’anno entrante, con il titolo: “le stragi di massa nella storia: alla ricerca della matrice della violenza”; attribuire a Norma Cossetto un riconoscimento tangibile, che potrebbe essere la cittadinanza onoraria e l’intestazione di una targa o una via.
“Queste idee si sono concretizzate nella conferenza su Norma Cossetto – commenta l’Assessore Baiocchi – che ho organizzato il 4 giugno, in cui ho chiamato a relazionare l’avvocato Gian Luigi Pepa e a moderare il consigliere Emidio del Zompo. In quell’occasione, con l’avvocato Pepa abbiamo posto le basi per diverse iniziative, tra le quali quelle appena menzionate, da lui proposte anche nell’istanza protocollata il 17 giugno 2020. Lavoreremo per ottimizzare queste preziose indicazioni”.

In questi anni di assessorato alle pari opportunità del comune di San Benedetto del Tronto, il lavoro della dottoressa Antonella Baiocchi si è contraddistinto per un taglio innovativo: dar voce e proteggere ogni tipologia di vittima indipendentemente dal genere e far comprendere la “matrice” alla base della violenza. Un nuovo taglio culturale che sta prendendo man mano piede nella cultura degli amministratori del nostro territorio.
Esperta nelle deleghe che è stata chiamata a rappresentare, sin dall’inizio la dottoressa Baiocchi non ha avuto alcun dubbio sulla necessità (per contrastare la violenza e promuovere una Cultura della Pace) di superare le “falle” dell’attuale cultura della violenza:
la necessità di superare il binomio “Donna Vittima e Uomo Carnefice”: pur essendo una realtà la Violenza di Genere, che vede vittime le donne da secoli, Violenza e Prevaricazione non devono essere intesi come legati al sesso, ma un problema legato alla Cultura Fallace della persona (“Analfabetismo Psicologico”), che ancora oggi, nel 2020, intrappola Vittime e Carnefici di qualsiasi sesso nel famoso CICLO DELLA VIOLENZA ben noto agli addetti ai lavori (più semplicemente intrappola le persone ad Essere Deboli con i Forti e Forti con i Deboli;
la necessità di convincersi che la Violenza nella Relazione ha prevalentemente una medesima matrice: l’Analfabetismo Psicologico che induce al Pensiero Dicotomico, un vero e proprio Programma Infetto che, basandosi sulla tossica pretesa di conoscere dove sia la Verità Assoluta, spinge la Persona ad elaborare gli eventi in termini assolutistici (tutto o niente, bianco o nero, cento o zero) senza possibilità di vie di mezzo. Il Pensiero Dicotomico induce alla Gestione Dicotomica delle Divergenze che spinge a gestire ogni conflitto, ogni divergenza, con una modalità che non permette l’esistenza di entrambi gli interlocutori (non permette, cioè, il cosiddetto “Reciproco Rispetto”) ma prevede come unica soluzione possibile l’eliminazione (il “sacrificio”) di uno dei due poli oggetto della Divergenza: necessariamente il Polo che si trova in una posizione di Forza/o Potere (economica, fisica, di ruolo, psicologica, legale ) tenderà a prevaricare il Polo che si trova in situazione di Fragilità (Concetti ben spiegati nel convegno del 18 dicembre scorso).
“Il comun denominatore di tutte le vittime – commenta l’Assessore – è quello di essersi trovati in posizione di fragilità rispetto ad un interlocutore in posizione di Potere che si crede possessore di “Verità”. La gran parte delle violenze e dei conflitti dell’umanità, dentro e fuori casa, fino agli stermini di massa, sono conseguenza di questa mentalità dicotomica”.

Antonella Baiocchi vorrebbe anche dedicare una targa commemorativa a Pietro Sarchié, assassinato sei anni fa sul lavoro: “L’Omicidio di Pietro Sarchié è l’esempio inequivocabile di molti aspetti della violenza che professo da anni: che il comun denominatore di tutte le vittime è essersi trovate in posizione di Fragilità rispetto ad interlocutori “trogloditi” in posizione di Potere (in questo caso un Potere dato dal possesso di armi e prepotenza). Fosse dipeso solo da me gli avrei concesso un riconoscimento già molto tempo fa”.

Inoltre, propone di integrare l’art. 25 dello Statuto comunale, con una esplicita dichiarazione di estraneità ad ogni ideologia estremista, di intolleranza e discriminazione
“L’obiettivo è prevedere la subordinazione di ogni qualsivoglia concessione di patrocini, agevolazioni economiche, occupazione di suolo pubblico, di sale, strutture etc., ad enti e persone rispettosi degli articoli, 3, 6, 11 della Costituzione Italiana, che rifuggano cioè da ideologie estremiste, di intolleranza e discriminatorie di vario genere, riferite a sesso (anche attraverso l’impegno a non utilizzare pubblicità che sviliscano la dignità della donna), etnia, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali. Questo è un obiettivo dal profondo valore simbolico cui tengo moltissimo -commenta l’assessore Baiocchi – ci sto lavorando da circa tre anni e ho ottenuto da tempo l’approvazione a procedere da parte della giunta subordinato all’ok (ottenuto) dei consiglieri di maggioranza. Conto al più presto di presentare in giunta la delibera, pronta da tempo e poter così ultimare i vari step del processo burocratico.

Non è stato semplice riempire di contenuti (e senza disponibilità di denaro) delle deleghe solitamente gestite con iniziative intrappolate in percorsi omologati, – conclude la Baiocchi – dalla tepida capacità di dare svolte culturali significative.
In questi anni di amministrazione ho cercato di indicare la via per promuovere la Pace nella mente delle persone: un percorso lungo, che deve necessariamente passare attraverso l’eliminazione delle tossicità culturali che impediscono svolte di qualità.
Ad ogni livello (comunale, provinciale, regionale, statale) Le Pari Opportunità dovrebbero diventare Inclusive, aperte alla difesa di ogni vittima indipendentemente dal sesso: le donne prima di tutto, la cui difesa mi impegnata da decenni, ma anche i minori, gli anziani, i disabili e chiunque altro, compresi uomini”.