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Casette della piccola pesca. Il vice sindaco Capriotti: “i ritardi non possono essere attributi a questa amministrazione”

SAN BENEDETTO – “Quello delle casette per la piccola pesca è stato uno dei primi problemi affrontati da questa amministrazione. Quando ci siamo insediati il bando era purtroppo già chiuso e non erano stati redatti né un regolamento per la gestione delle nuove casette e né tantomeno un regolamento per l’assegnazione. Era scaduta anche la concessione che il Comune aveva stipulato con l’Autorità Portuale. La nostra preoccupazione principale è stata quindi quella di chiedere una proroga della concessione e di sostenere gli operatori della piccola pesca che occupavano le vecchie casette, aiutandoli nella fase transitoria del passaggio alla nuova struttura.
Le inadempienze che abbiamo ereditato ci hanno impedito di garantire l’immediatezza del trasloco com’era nei nostri piani e per questo la seconda domenica dello scorso novembre abbiamo incontrato gli operatori e li abbiamo avvisati di ciò che sarebbe accaduto. Alla riunione erano presenti anche i consiglieri Marchegiani e Canducci. In quella sede abbiamo tracciato con chiarezza il programma delle nostre azioni. Ci siamo lasciati con l’impegno che il 22 novembre avremo cominciato a lavorare con i tecnici sul regolamento e sul bando.
Quando abbiamo chiesto il rilascio dei vecchi box, lo abbiamo fatto offrendo con chiarezza la disponibilità del Comune ad occuparsi della sistemazione provvisoria delle attrezzature che vengono usate per la pesca, proprio per ridurre al minimo i disagi della transizione. Mi spiace apprendere dai giornali che questo sia sfuggito alla memoria della consigliera Marchegiani, che era presente il 14 novembre, quando fu tesa la mano e quattro operatori della piccola pesca accettarono di buon grado il nostro aiuto.
La preoccupazione di demolire nei tempi i vecchi box nasce dalla volontà di rispettare gli accordi con l’autorità portuale, a cui tutta l’area doveva essere restituita al termine della concessione (ormai scaduta e ad oggi ancora in corso di rinnovo) data al Comune “priva di soprastanti manufatti”, come da prescrizioni.
Come ho accennato nella prima riunione, sono stati dettati i tempi e in quella sede abbiamo dichiarato che il 22 novembre successivo avremmo iniziato il percorso per redigere il regolamento e il bando. La riunione si è poi tenuta regolarmente. Mi sorprendo quindi leggere che “…la commissione è stata istituita prioritariamente per rispondere all’interpellanza presentata dai Verdi e da me discussa durante il Consiglio del 18 dicembre” in quanto i consiglieri Marchegiani e Canducci erano presenti alla riunione del 14 novembre fatta con gli operatori della Piccola pesca all’Associazione pescatori.
Riguardo alle contestazioni, ma forse le chiamerei notizie, riportate in Consiglio Comunale, queste saranno approfondite in sede di stesura del bando per l’assegnazione delle casette. I diritti dei singoli dovranno essere documentati e fatti valere nei tempi e nei modi dovuti e di sicuro saranno presi in considerazione in sede di svolgimento della selezione degli assegnatari.
Riguardo agli aspetti tecnici, saranno affrontati nelle sedi opportune e non può essere attribuita a questa amministrazione la responsabilità dei ritardi. Mi meraviglia chi oggi alza inopportunamente la voce dopo averla tenuta bassa per anni, invece di fare un serio esame di coscienza sulle proprie responsabilità. Questa amministrazione ha chiesto da subito condivisione e collaborazione, e si è invece vista ingiustificatamente e continuamente aggredita: se non avessimo avuto a cuore le attività degli operatori della piccola pesca, avremmo lasciato che le procedure già in corso da anni fossero chiuse dagli uffici senza alcun contraddittorio.
Personalmente non conosco tutti quelli che hanno già liberato i box, però testimoniano il fatto che il discorso da noi esplicitato era chiaro e che il nostro obiettivo è sempre stato quello di limitare al massimo i disagi per gli operatori della pesca che occupavano quei magazzini. Non accetto però che si interpretino in maniera strumentale le oneste intenzioni di chi è chiamato ad agire. Mi fa piacere infine che i consiglieri abbiano ribadito che il Comune, per negligenza, ha già perso il finanziamento relativo alla terza fase del progetto, quello cioè relativo alla demolizione, ma sento l’obbligo di precisare che questa fase è scaduta il 30 settembre 2021, prima dell’insediamento dell’attuale amministrazione, e che il responsabile di questo costo che graverà sulle tasche dei cittadini sambenedettesi ha un nome e un cognome ed è già stato giudicato chiaramente dai cittadini alle ultime elezioni. Da costui e da chi ci ha governato con lui non accettiamo lezioni.
Infine una parola riguardo ai bagni: tanto clamore per nulla. Nessuno ha deciso di togliere il bagno chimico. È semplicemente scaduto il contratto stipulato dall’ex sindaco Piunti e stiamo ora valutando se è il caso di risparmiare 1.800 € alle casse comunali, visto che sono già pronti i nuovi bagni nelle immediate vicinanze”.