Festival dei Monti Gemelli, Interessante convegno dedicato ai carbonai e ai nevaroli

“Ma d’improvviso al Porto d’Ascoli, in un’insenatura delle colline modeste, appare la Montagna grande. Cilestrina, nivale, confusa con le nuvole fulgide, mi rapisce con la sua altezza taciturna. (Gabriele D’Annunzio, il notturno, 1921).
Inizia   con una celebre citazione   il penultimo appuntamento a Battaglia di Campli della terza edizione del Festival dei Monti Gemelli .
Presenti all’incontro il Sindaco di Campli Federico Agostinelli   con il consigliere delegato alla tutela del  patrimonio montano Pietro Adriani il presidente del CDA del Consorzio Turistico dei Monti Gemelli  Enzo Lori il consigliere di Civitella Stefano Speca il consigliere di Ascoli Emidio Premici il vicepresidente del BIM Tronto Massimo Di Pietro il presidente del Cai Ascoli Nino Leonardi il presidente del Cai Val Vibrata-Monti Gemelli Marco Nardi con i due vicepresidenti Davide Francioni e Ugo Pomponi.
Un connubio saldamente cementato quello Tra Marche ed Abruzzo   che accomuna due province e due regioni.
Ne ha dato ampia testimonianza Gabriele Vecchioni storico Ascolano primo relatore della tavola rotonda e profondo conoscitore dei Gemelli   il quale   ha esposto dettagliatamente  tutte le   fiorenti attività montane del secolo scorso. Oggi si parla di spopolamento di aree interne ma in un passato non troppo lontano i  “carbonai” ed i “nevaroli” dettavano il prezzo dell’energia del Tempo.
Materie prime   essenziali e necessarie: il Carbone   per forgiare attrezzi da lavoro ed alimentare i forni per la cotture del vasellame il ghiaccio per la conservazione degli alimenti e per  scopi sanitari. Centrali le testimonianze documentali dello storico Camplese Nicolino Farina.
Il mercato infatti era cosi fiorente tale da rifiutare i dazi imposti dalla vicina Teramo e spostare l’asse commerciale verso la costa dove il ghiaccio veniva scambiato a buon prezzo.
Si trattava  comunque  di baratti che raggiunsero il culmine agli inizi del secolo Scorso ma che  favorirono la nascita a Campli di un Mercato Rionale del Pesce. Con l’avvento dell’energia elettrica le  attività montane  iniziarono ad esaurirsi fino a scomparire del tutto intorno agli anni ’50.
Hanno chiuso gli interventi della serata Valeria Zannoni biologa e Botanica che ha esposto  un’analisi dettagliata della grande biodiversità della Montagna di Fiori e della Montagna di Campli e Martina Capriotti biologa  ricercatrice collaboratrice con il National Geografic che  ha parlato di inquinamento.
Rievocazione dei mestieri  per ricordare la memoria storica perchè non c’è identità senza memoria.
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