Secondo gli ultimi studi, il riscaldamento globale sta progressivamente influenzando sempre più il meteo. Questo genererà delle conseguenze inattese.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un costante cambiamento del clima, causato prevalentemente dalle attività umane e dagli agenti inquinanti rilasciati nell’atmosfera. Come avrete sicuramente notato, le cosiddette “mezze stagioni” sono pressoché scomparse: il tradizionale meteo autunnale e primaverile è ormai un ricordo del passato. Oggi, abbiamo infatti un anno solare prevalentemente costituito da periodi freddi e ricchi di piogge e da altri con temperature estreme e grande siccità.
Tutto questo – secondo i climatologi – è causato dal riscaldamento globale, il quale a sua volta è generato dall’effetto serra. Quest’ultimo, che è una specie di tappo pieno di agenti inquinanti, non consente quindi al pianeta di rilasciare una parte del suo calore nello Spazio. E non solo: il riscaldamento globale starebbe provocando anche altri gravi problemi.
Questo particolare fenomeno climatico, che come abbiamo visto è generato dalle attività umane, sta progressivamente influenzando il clima mondiale. In alcuni paesi stanno ad esempio aumentando le precipitazioni e gli uragani, mentre in altri sta avanzando sempre di più la desertificazione e il conseguente prosciugamento dei fiumi. Dobbiamo inoltre ricordare che il riscaldamento globale sta anche sciogliendo i ghiacciai, i quali a loro volta innalzano il livello degli oceani.
Di conseguenza, molte isole oceaniche potrebbero purtroppo scomparire nel giro di qualche decennio. Potremmo addirittura perdere chilometri di costa entro il 2100, per l’erosione causata dall’innalzamento dei mari. La lunga catena di catastrofi naturali può sorprendentemente essere spiegata attraverso una semplice formula matematica: la famosa equazione di Clausius-Clapeyron. Essa ci fa capire il motivo per cui le piogge saranno sempre più frequenti in futuro.
Per la precisione, la formula afferma che la pressione di vapore saturo aumenta in modo esponenziale con la temperatura. In altre parole, più quest’ultima è alta e più l’aria può contenere una quantità di vapore acqueo maggiore. Come sappiamo, l’acqua della pioggia non è altro che il risultato dell’evaporazione dei mari, che a sua volta è causata dal forte calore.
Ad ogni modo, quando l’aria umida si raffredda perde la sua capacità di contenere il vapore acqueo, e così con il fenomeno della condensazione iniziano a formarsi le piccole goccioline d’acqua. Le quali possono in seguito diventare pioggia. Potremmo quindi dire che l’atmosfera è come se fosse una grande spugna, che assorbe costantemente l’acqua sotto forma di vapore. Quando non riesce più a contenerla, a causa delle alte temperature che fanno evaporare eccessivamente i mari, tutta l’acqua presente nella spugna comincia a precipitare verso la superficie terrestre.
Cosa ci insegna, dunque, l’equazione di Clausius-Clapeyron? Studiando la sua formula possiamo affermare che in futuro potremmo assistere ad un aumento delle precipitazioni, poiché il riscaldamento globale sta progressivamente innalzando la temperatura media del pianeta. Come abbiamo detto precedentemente, più questa è alta e più il mare evapora e, di conseguenza, più l’aria si riempie di goccioline d’acqua, che possono poi cadere sotto forma di pioggia.