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Sindaci sisma, Marche escluse dalla fioritura di Castelluccio. Chiudere la strada altro colpo per l’economia dopo terremoto e covid

I varchi marchigiani che portano alla fioritura di Castelluccio di Norcia saranno interdetti al traffico nei weekend del 3-4 e 10-11 luglio e fanno discutere gli enti istituzionali.
I sindaci dei Comuni di Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera, Montegallo, Montemonaco e Visso non ci stanno a questa decisione e spiegano la loro posizione sul “tavolo” che ha chiamato in causa le due Regioni – Marche e Umbria – i Comuni, le Province e le Prefetture dei relativi territori.
Il nodo era e resta quello di limitare gli accessi a Castelluccio, con l’Umbria che proponeva di istituire il servizio navetta nei primi due fine settimana di luglio.
Proposta non accettata dal versante marchigiano, con la conseguenza che la Prefettura di Perugia ha deciso di chiudere gli accessi viari di Castelsantangelo e di Arquata-Pretare. Con la “benedizione” di Legambiente delle due regioni.
“Interdire e chiudere al transito l’unica strada di interconnessione tra due Regioni e tra due Province marchigiane, specialmente nel periodo di massima affluenza turistica nelle nostre zone, significa infliggere un ulteriore colpo mortale all’economia dei nostri territori che hanno dovuto subire sofferenze derivanti prima dal sisma 2016, poi dalla pandemia Covid19 e oggi, paradossalmente, anche dalla fioritura di Castelluccio 2021”, scrivono i sindaci.
Che spiegano i motivi che li hanno spinti a non accogliere la proposta: “Abbiamo più volte ribadito l’impossibilità di individuare aree di parcheggio idonee sia per l’orografia del territorio, sia per i vincoli imposti dalla sentenza che sono pari anche nei nostri territorio”, spiegano facendo riferimento alle decisioni emesse negli anni dal tribunale degli usi civici.
I sindaci, adesso, auspicano che “possa essere rivista la decisione della chiusura”, permettendo il transito “almeno” alle due ruote.
“In attesa delle determinazioni ufficiali che verranno intraprese dagli Enti competenti, nel rinnovare fiducia per un ripensamento ma, laddove non sin dovesse verificare, saremo estremamente attenti far valere i nostri diritti”, concludono. Sulla vicenda aveva preso posizione anche l’assessore alla Protezione civile delle Marche, Stefano Aguzzi, invocando “una soluzione condivisa”.