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Uil Marche, oltre 18mila infortuni e 47 morti dall’inizio della pandemia

Sono oltre 18mila gli infortuni sul lavoro nelle Marche dall’inizio della pandemia. Più di 4mila dovuti proprio al Covid e ben 2782 solo dall’inizio dell’anno, spiega la Uil Marche su dati Inail.

Un 2021 iniziato nel peggiore dei modi con l’incidente mortale avvenuto alla stazione di Jesi e con il decesso in ospedale di un operaio dei cantieri Quadrilatero contagiato dal coronavirus. Numeri che impongono una riflessione in vista della Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro che si celebra domani, mercoledì 28 aprile.

“Dall’inizio della pandemia, solo per il Covid abbiamo avuto oltre 4000 lavoratori contagiati con 16 decessi – spiega Claudia Mazzucchelli, segretaria generale della Uil Marche – Lo scorso anno, nonostante tre mesi di lockdown, si è registrato un 39% di morti in più nei luoghi di lavoro. La crisi e la carenza di lavoro non può far venire meno i diritti e le tutele: chi va al lavoro deve poter tornare a casa dai propri cari”.

Uil Marche in prima linea nella campagna nazionale Zero Morti sul Lavoro nata sotto il segno dell’OK per sostenere una battaglia di civiltà: la sicurezza sul lavoro. Durante la guerra i militari americani usavano scrivere su una bandiera visibile da lontano il numero di perdite sul campo. In rarissimi e fortunati casi scrivevano “0 Killed” (OK, appunto). A questa campagna hanno accettato di aderire come testimonial tanti vip a livello nazionale. Le Marche in questo caso schierano donne dello sport marchigiano come Sofia Luciani, Angelica Dibiase, Erika Ferrara, giocatrici del Città di Falconara, fresche vincitrici della Coppa Italia di calcio a 5 femminile, insieme al loro allenatore Massimiliano Neri e Isabella di Iulio, pallavolista di A1 (oggi Perugia) con un passato tra Pesaro, Loreto e Falconara. In buona compagnia visto che, a livello nazionale, hanno scelto di mettere il loro volto personaggi dello spettacolo come Ambra Angiolini e Stefano De Martino o del calcio come Ciro Immobile, Marco Parolo, Beppe Signori e il mister Alberto Zaccheroni. “Un grazie sentito a tutte loro per la sensibilità verso un tema fondamentale che per la Uil è la lotta della vita, è la battaglia per la civiltà del lavoro” dicono dalla Uil.