Coronavirus, il lato migliore di internet: quando la connessione “ti allunga la vita”

Uscire il meno possibile e solo se necessario.

Giorni lenti quelli dopo le misure restrittive che dal 9 marzo interessano tutto il Paese. Passerà l’emergenza Coronavirus, intanto si cerca di far passare anche il tempo a casa.

Mai come oggi ci ritroviamo a dire la connessione ci allunga la vita, o almeno ce la migliora. Come recitava il famoso spot d’autore degli anni ’90 che vedeva un Massimo Lopez, nei panni di un condannato a morte nel fortino della Legione Straniera, chiedere di fare una telefonata. La pubblicità che reclamizzava l’uso del telefono divenne un cult.

Oggi abbiamo internet e possiamo fare di tutto: leggere, interagire con i social, rimanere informati, usare app di messaggistica che consentono perfino quella telefonata (o anche video-chiamata) per raggiungere chi è lontano, per vederci in gruppo con gli amici, per metterci d’accordo per un flah-mob, per lavorare in smart-working, per fare videoconferenze, per la didattica, insomma per non fermarci pur stando fermi.

I dati confermano la funzione essenziale della rete: raddoppia il traffico internet. Aumentano del 100% le connessioni fisse e del 20% quelle mobili. Secondo i vertici TIM la rete reggerà e non c’è un pericolo “blackout”, anche in caso di un ulteriore incremento del traffico le reti non avranno problemi, recentemente si è provveduto ad ampliare ulteriormente le riserve. Lo spazio c’é. Nella stessa direzione anche le dichiarazioni delle altre compagnie.

E se ci hanno chiusi dentro ci aiuta internet a guardare fuori.

 

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