Morto Mario Vivai capitano che portò l’Ascoli in A con Mazzone

Lo chiamavano Bruschetta, se ne è andato dopo una malattia. E’ stato il primo marchigiano ad andare in serie A e giocò in una squadra mitica

Una città piange uno dei suoi eroi più belle e romanici di sempre. Dopo una breve malattia Mario Vivani, il mitico capitano dell’Ascoli di Carlo Mazzone, se ne è andato. Aveva 75 anni compiuti il 25 febbraio. Era un uomo gentile, per bene, un po’ duro in campo, ma sempre con quella voglia di insegnare l’educazione, come è giusto che sia, ma anche l’amore per il calcio ai ragazzi più giovani.

Il campione
Mario Vivani con la maglia di un mitico Ascoli (Facebook ascolicityrumors.it)

 

E’ stato un mito non solo perché capitano di una squadra leggendaria, ma anche perché è stato il primo marchigiano a giocare in serie A e anche il giocatore che ha indossato più di tutti, dal dopoguerra in poi, la maglia dell’Ascoli. Quella stessa squadra che dalla serie C (oggi Lega Pro) fece quella magnifica e miracolosa cavalcata fino alla serie A, quella del simpaticissimo e buonissimo, ma anche vulcanico presidente Costantino Rozzi e del mitico allenatore Carlo Mazzone.

Un mito in una squadra mitica, una città intera lo ricorda e lo piange

L'allenatore
Mario Vivani durante gli ultimi anni di calcio da allenatore (Facebook ascolicityrumors.it)

 

Era di Cagli, aveva 75 anni, lì era nato e proprio lì era andato ad abitare e vivere con tutti i suoi amici coi quali si vedeva spesso. Aveva una maglia pesante, la numero 10, aveva piedi educati e anche per questo pretendeva dai suoi ragazzi che cresceva di essere “gentile” col pallone, anche perché a Mario non dispiaceva il tocco elegante, la giocata. Era una gran bella persona, lo dicono tutti. In campo e nella vita. Uno di quelli che stava in silenzio e nel silenzio faceva magie e faceva innamorare i stifosi dell’Ascoli, soprattutto quelli che hanno avuto la fortuna di vederlo giocare, di vivere quella squadra così bella, così simpatica e così romanticamente stupenda. Non ‘era nessuno di quella formazione che non fosse un personaggio da esaltare e, forse, Mario Vivani era il “più” di tutti.

A lui Mazzone era tanto affezionato, narrano le storie che impazziva quando Mazzone si arrabbiava e usava le parolacce in romano. Era Il 6 ottobre del 1974 debuttò in serie A al San Paolo contro il Napoli. La sua ultima gara, dopo 363 presenze nell’Ascoli, avvenne il 19 giugno 1977. Un’ultima cosa. Ad Ascoli era noto col nome di “Brischetta”, ma il campo non c’entrava nulla, a lui dopo gli allenamenti piaceva andare con i compagni da ‘Cefalu ’ lungo la strada per San Marco e si faceva preparare sempre la bruschetta.

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