SAN BENEDETTO, Amava trascorrere i suoi pomeriggi al Circolo dei Sambenedettesi, il Cavalier Vincenzo Breccia, quel circolo che pur essendo sambenedettese di adozione ha sentito profondamente, sin dalla sua nascita, a cui aveva dato il suo contributo, nel 1971.
Lo ha fatto fino alla fine della sua vita: nonostante l’età avanzata, 91 anni, Breccia aveva partecipato all’ultimo direttivo del circolo, così come aveva fatto in passato. Sempre presente, alle riunioni, alle manifestazioni, ai pranzi sociali, non in prima fila, ma nelle retrovie.
Non a caso, non aveva mai ricoperto la carica di presidente, fino a qualche anno fa, nonostante i componenti glielo chiedessero ad ogni rinnovo del direttivo: in precedenza aveva accettato la carica di vice presidente, poi dopo aver finalmente ricoperto quella di presidente, chiesta cosi calorosamente dai suoi compagni del circolo, che Breccia non era stato capace di rifiutare.
Anche i suoi compleanni li trascorreva con piacere al circolo tra i suoi amici, lo aveva fatto anche il 30 gennaio, per spegnere le sue 91 candeline: una cerimonia che si ripeteva ogni anno, con un duplice festeggiamento. Tra i suoi cari, a casa, e tra i suoi cari amici, la sua seconda famiglia, al circolo.


Si era arruolato nell’arma dei carabinieri nel 1948, ed era stato in servizio in più parti d’Italia, Torino, Livorno, La Spezia, Firenze, poi a San Benedetto del Tronto, di cui si era innamorato e dove aveva scelto di vivere con la famiglia.

Il sindaco Pasqualino Piunti ricorda così Vincenzo Breccia, e lo stesso testo è il messaggio inviato dal primo cittadino alla famiglia Breccia. “A nome mio personale e dell’amministrazione comunale tutta esprimo il cordoglio più profondo per la scomparsa del caro Vincenzo. La città gli è grata per l’amore che ha dedicato a San Benedetto del Tronto e che ha permeato ogni fase della sua vita. Il ricordo del suo impegno civico sarà per tutti noi punto di riferimento”.






