Ascoli Piceno: una panchina rossa in memoria di Melania Rea

Era il 2011 quando Melania Rea fu barbaramente uccisa dal marito Salvatore Parolisi, la comunità ha voluto ricordarla con una panchina rossa.

La giovane mamma uccisa con oltre trenta coltellate nel bosco delle Casermette di Ripe di Civitella del Tronto è rimasta nel cuore di tutti. Il marito Salvatore Parisi, ex Caporal maggiore dell’Esercito, ha sempre negato di aver ucciso la moglie. Ma i giudici lo hanno ritenuto responsabile del femminicidio di Melania Rea.

Melania Rea panchina rossa folignano
Melania Rea, una panchina rossa a Folignano per ricordarla – Foto Ansa – ascoli.cityrumors.it

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, sabato 25 novembre è stata inaugurata una panchina rossa in sua memoria.

Perché la giovane mamma di origini campane (aveva 29 anni quando fu uccisa), che viveva nel Piceno perché il marito lavorava presso il 235esimo Rav Piceno come istruttore, è diventata in qualche modo un simbolo delle donne vittime della cieca violenza maschile. Parolisi, da quanto è emerso dagli atti delle indagini, intratteneva una relazione extra coniugale con una soldatessa, viveva di fatto una seconda vita.

Una panchina rossa per ricordare Melania Rea

La panchina in onore di Melania Rea è stata inaugurata il 25 novembre nel comune di Folignano in provincia di Ascoli Piceno, vicino all’abitazione in cui Melania viveva prima di essere assassinata sul pianoro di Colle San Marco dal marito.

Quel giorno con Melania e Salvatore Parolisi c’era pure la figlia dei due, Vittoria. All’epoca la bimba aveva solo diciotto mesi ed era nel seggiolone, in auto, quando il papà uccise a coltellate sua madre. Sul corpo martoriato della donna vennero individuate 35 coltellate.

Melania Rea e Salvatore Parolisi
Melania Rea e Salvatore Parolisi con la figlia Vittoria – Foto Ansa – ascoli.cityrumors.it

In seguito la figlia di Melania e Parolisi decise pure di cambiare cognome e di farsi chiamare anche per l’anagrafe con il cognome della madre. Segno di una volontà di non voler avere legami con un uomo resosi responsabile di un delitto così atroce.

Il ricordo del femminicidio di Melania Rea è ancora molto vivo. Ed erano tante le persone presenti alla cerimonia di inaugurazione della panchina rossa, alla quale hanno partecipato anche i familiari di Melania Rea e Michele, suo fratello. Presenti anche rappresentanti della scuola, della cultura e della società civile.

Il sindaco di Folignano Matteo Terrani ha commentato: “Sono trascorsi più di dieci anni dalla scomparsa di Melania e abbiamo pensato di renderle omaggio in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Purtroppo i terribili fatti di cronaca degli ultimi giorni ci inducono a tenere sempre accesi i riflettori sul tema del femminicidio e a impegnare le istituzioni a ogni livello per svolgere azioni volte a debellarne la piaga”. Il riferimento è all’uccisione di Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta.

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