Nella manifestazione vietata a Roma per il Medio Oriente dove ci sono stati incidenti tra la polizia e chi protestava c’è un marchigiano
Scontri fatali a un ragazzo di Sambenedetto del Tronto. Nella manifestazione che c’è stata a Roma per la Palestina e che tanti problemi ha creato, con disordini tra i manifestanti e le forze dell’ordine, ci sono stati alcuni fermati e tra questi c’è un ragazzo marchigiano.
Tra le prime indiscrezioni che stanno venendo fuori da qualche ora, tra i fermati pare ci sia anche un ragazzo di San Benedetto ma residente a Monteprandone. Per la verità non c’è ancora alcuna conferma di tutto questo, anche perché si attendono novità dalla Digos direttamente dalla Capitale.
Secondo alcune informazioni sarebbe un giovane molto noto nel mondo dello sport locale, soprattutto per aver giocato nelle formazioni di calcio del territorio. Tutto sarebbe accaduto durante gli scontri avvenuti a Porta San Polo, uno dei luoghi dove ci sarebbero stati più problemi tra i manifestanti e le forze dell’ordine.
Il giovane dovrebbe essere convocato per un processo per direttissima, ma più che altro non si capisce se il fermato marchigiano abbia partecipato o meno direttamente agli scontri, o come si suppone sia finito nel posto sbagliato e nel momento sbagliato come ha fatto ampiamente capire la sorella che sui social ha fatto una descrizione di quello che sarebbe successo.
Il bilancio della manifestazione finita in guerriglia è pesante. In circa 30 minuti di scontri tra manifestanti e polizia ci sono stati quattro fermi, di cui uno arrestato, che devono rispondere di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Secondo i dati della questura sono stati oltre 200 gli attivisti allontanati prima della manifestazione di cui 51 muniti di foglio di via obbligatorio perché già gravati da precedenti per reati contro l’ordine pubblico.
Ci sono poi altre 150 persone, che non farsi identificare ai controlli delle forze dell’ordine, sono tornate indietro e scortate fino ai limiti della provincia. Negli scontri sono state lanciate contro le forze di polizia bombe carta, fomogeni, pali di ferro della segnaletica stradale. Gli agenti, protetti dagli scudi, hanno risposto con manganelli e idranti.