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Economia

Turismo in calo nelle Marche? L’analisi dell’esperto: “Presenze in diminuzione fino al 30%”

L’estate sta finendo e gli albergatori devono fare i conti con un agosto che ha riservato delle sorprese, in negativo. Le parole dell’esperto 

Le Marche, da sempre, sono una regione capace di attrarre una grande mole di turisti nel corso dell’estate. Le maggiori città, infatti, sono poste lungo la costa adriatica e già dalla fine del mese di maggio è possibile notare i primi visitatori.

Turismo in calo nelle Marche? L’analisi dell’esperto: “Presenze in calo fino al 30%” – Ascoli.Cityrumors.it

Giugno e Luglio 2023 si sono confermati, anche per quest’anno, sulla falsa dell’anno scorso, mentre nel mese di agosto c’è stato un calo che, seppur minimo, ha “scombussolato” i piani degli albergatori.

Per quale motivi il mese di agosto ha fatto registrare un calo? A spiegarlo è stato, come riporta Cronache Fermane, il presidente dell’associazione turistica alberghiera del Fermano Gianluca Vecchi.

Gianluca Vecchi: “E’ stata una stagione anomala perché…”

Gianluca Vecchi, il presidente dell’Ataf (associazione turistica alberghiera del Fermano),  ha così analizzato la situazione: “È stata una stagione anomala perché abbiamo dovuto registrare un calo inatteso di presenze nel mese di agosto, tradizionalmente il mese più importante per noi. Percentuale? Dal 10% fino al 30%”. 

Gianluca Vecchi, presidente dell’Ataf: “E’ stata una stagione anomala perché ad agosto abbiamo registrato un calo” – Ascoli.Cityrumors.it

Vecchi ha sottolineato come tre motivi abbiano influito sulla riduzione delle presenze in agosto dei turisti. Per prima cosa la crisi economica e quindi di conseguenza l’inflazione, poi il rialzo dei mutui a tasso variabile ed infine il ritorno e la preferenza per le mete estere. L’effetto Covid-19 è praticamente svanito e tantissimi italiani hanno deciso di recarsi in vacanza all’estero.

Il presidente dell’Ataf ha anche confermato come sia cambiato anche il periodo di permanenza. “In passato – ha sottolineato Vecchi – potevamo contare sulla permanenza media che variava tra i 7 e 10 giorni adesso i tempi si sono dimezzati. Che vengono occupate per tre o al massimo cinque giorni. se prima un albergo ad esempio con 100 persone ora ce ne vorrebbero 150″. 

Gianluca Vecchi ha spiegato come, invece, giugno e luglio abbiano retto e che molto probabilmente i risultati saranno simili a quelli del 2022. Sicuramente ciò si è verificato per via del fatto che i prezzi siano più bassi rispetto al mese di agosto e quindi molto appetibili per chi può permettersi le ferie in quel determinato periodo. Agosto, invece, è da sempre definita alta stagione.

Gianlorenzo

Giornalista classe '96. Laureato magistrale in Comunicazione e Culture Digitali, appassionato di sport, geografia e sociologia