Allarme autovelox nelle Marche: come comportarsi

L’ordinanza della Suprema Corte di Cassazione sta mettendo in grande apprensione ogni comune, anche perché quella sentenza smentisce la circolare ministeriale.

Un’ordinanza che fa tremare polsi e soprattutto i conti. Quelli di ogni comune d’Italia che adesso temono di venire inondati di ricorsi e di dover risarcire ogni automobilista che ha preso una multa con l’autovelox per aver superato i limiti di velocità. L’ordinanza della Corte suprema di cassazione, per via del ricorso del Comune di Treviso, potrebbe creare un effetto terremoto, anche se lo sta già facendo perché tanti comuni sono a rischio. O meglio pensavano in buonafede, di stare bene con i controlli e le approvazioni, ma il pronunciamento della Corte di Cassazione sottolinea la differenza tra l’approvazione e l’omologazione degli autovelox. E questo potrebbe accadere anche e soprattutto nelle Marche e i  tutti i comuni interessati.

La disposizione
Autovelox in giro per le Marche (Facebook ascolicityrumors.it)

 

Pensare che c’è una circolare ministeriale del 2020 che, sull’argomento, specifica l’equivalenza, con la possibile conseguenza di ricorsi e una eventuale nullità delle sanzioni elevate attraverso dispositivi, per l’appunto, solo approvati ma non omologati. E la Cassazione affronta proprio questa tematica, in virtù del fatto che l’automobilista in questione, ovvero quello che ha fatto ricorso, obiettava proprio su questo tema, ovvero sull’equiparazione di approvazione e omologazione. E difatti la Cassazione ha stabilito “una circolare non possa andare a modificare una normativa di livello superiore”.

Nel Piceno ma anche ad Ancona, a Jesi e Macerata tremano tutti

Il dispositivo
Un autovelox in mezzo all’autostrada (Facebook ascolicityrumors.it)

 

Ci sono tanti dispositivi che vengono usati e tutti sono diversi tra loro, ma non è tanto questo il problema, la disquisizione è che tutti sono stati equiparati al fatto che è arrivata dal Ministero l’approvazione, ma l’omologazione, che deve essere registrata per conto e nome della Comunità Europea, non può essere la stessa cosa con l’approvazione. Uno conto è quest’ultima, un altro è aver registrato, anche e soprattutto per conto del ministero l’omologazione dello strumento e questo vale per tutti gli autovelox come il velomatic o scout speed o velomatic o tutti quelli che hanno in dotazione Ascoli, Macerata, Ancona, Senigallia, Jesi e tanti altri.

Cosa succederà? E’ la domanda che si stanno ponendo in tanti, anche perché bisognerà vedere se i dispositivi di rilevazione utilizzati dagli enti locali siano stati omologati o solo approvati e, se dovesse essere così, allora è giusto tremare perché i ricorsi potranno mettere a dura prova le casse comunali. Alcuni comitati spontanei e tante associazioni si stanno muovendo per capire come fare e cosa fare nello specifico.

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