Esiste una 10 lire antichissima che oggi può addirittura valere una fortuna. Ecco in che modo riconoscerla.
Le monete sono indubbiamente degli oggetti fondamentali per l’economia e per la società. La loro origine risale infatti a migliaia di anni fa. Per la precisione, le prime nacquero addirittura nel VII secolo a.C., cioè subito dopo la nascita dell’antica Roma. La lavorazione dei metalli iniziò quindi a cambiare progressivamente la società mondiale e, di conseguenza, l’economia dei vari paesi. Queste preziosissime monete, che erano solitamente realizzate in rame, in argento o in oro, rivoluzionarono ovviamente il metodo con cui si acquistavano i prodotti.
Oggi esistono delle monete antiche che possono fruttare tantissimi soldi, come ad esempio alcuni esemplari di vecchie lire. Scopriamo in modo è possibile vendere ad una somma altissima delle particolari versioni delle 10 lire.
Le 10 lire che oggi valgono una fortuna
La famosa moneta da 10 lire è apparsa per la prima volta durante il Regno d’Italia nel 1861. La sua coniazione ha attraversato ben 140 anni di vita, precisamente dal 1861 al 2001. Si tratta quindi di una moneta estremamente importante, soprattutto perché ha circolato nelle ultime epoche della storia del Paese. Ha infatti visto il periodo del Risorgimento, il fascismo, la nascita di due guerre mondiali e l’arrivo della Repubblica italiana.
Quali sono allora le sue caratteristiche più importanti? Innanzitutto, la 10 lire è realizzata con una particolare composizione metallica chiamata Italma, il cui nome deriva da Italiano Alluminio Magnesio. Quest’ultima è una delle leghe metalliche utilizzate dalla zecca italiana dal 1946. Per quanto riguarda le proporzioni, l’antica moneta ha un diametro di 23,3 mm e una massa di 1,7 grammi. Tuttavia, le prime 10 lire del Re Vittorio Emanuele II furono coniate esclusivamente a Torino dal 1861 al 1865, ed erano in oro 900/1000.
Le dimensioni variavano invece tra i 18 e i 19,5 mm. Ad ogni modo, le 10 lire che possono attualmente essere vendute ad una somma altissima sono quelle appartenenti alla versione Spiga. Si tratta in realtà di esemplari molto rari, la cui coniazione fu interrotta con l’arrivo dell’euro. Per la precisione, queste particolari monete vennero realizzate tra il 1951 e il 1956 e poi tra il 1965 e il 2001.
Su un lato della 10 lire è possibile osservare un aratro, mentre sul rovescio ci sono due spighe di grano. Il diametro raggiunge pertanto i 23,2 mm. Quali sono gli esemplari che valgono di più? Secondo gli esperti di numismatica, la 10 lire del 1954 è senza dubbio la più preziosa, poiché costa circa 90 euro in fior di conio (FDC).
Quella del 1991 arriva invece a 60 euro, mentre quella del 1965 a 30 euro. Ci sono poi gli esemplari del 1951, del 1953 e del 1956 che valgono 25 euro. Infine, c’è la possibilità di ottenere 20 euro per le 10 lire del 1952 e 15 euro per quelle del 1955. Tuttavia, esiste una rarissima versione della 10 lire che può valere 350 euro. Quest’ultima è la Pegaso, coniata tra il 1946 e il 1950. Per la precisione, può addirittura essere venduta a 500 euro in FDC e a 350 euro in splendide condizioni.