Il cibo di qualità marchigiano vale 128 milioni di euro

Il vino traina l’agroalimentare marchigiano e si conferma settore di punta nel mercato dei prodotti a denominazione di origine.

Alta qualità, capacità di essere distintivi e raccontare un territorio: caratteristiche sostenute da Coldiretti Marche per creano 128 milioni di valore commerciale, in crescita del 6,6% in un anno, secondo l’ultimo rapporto Ismea Qualivita sulle eccellenze del Made in Italy. Nella nostra regione si contano 14 prodotti legati al food e 21 denominazioni di vino. Qualità che attrae sempre più viticoltori. La produzione di vino doc, docg o igt è aumentata di oltre il 12%. Bene il settore dei salumi, che vale 11 milioni di euro, e quello delle carni fresche a 9 milioni di euro.

“Questi dati del 2019 dovranno comunque fare i conti con questo anno di crisi sanitaria  – commenta Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – nel corso del quale le certificazioni di qualità hanno affrontato la chiusura del canale horeca, le limitazioni agli spostamenti e le difficoltà nell’esportare. Tra i vari settori quello vitivinicolo ha risentito maggiormente nel periodo. Come Coldiretti abbiamo orientato la nostra azione sindacale per far ricomprendere le imprese nei vari pacchetti di provvedimenti: le aziende del comparto sono state esentate dal versamento dei contributi previdenziali, indennizzi per la riduzione volontaria della produzione e, per eliminare il vino invenduto, anche (dalla Regione Marche) indennizzi per la distillazione a fino 4 Euro ad ettolitro.”

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