Il preside Arturo Verna aveva autorizzato un’altra settimana di didattica a distanza per gli studenti del Liceo Classico ‘Stabili-Trebbiani’ di Ascoli in attesa del risultato dei tamponi a cui si erano sottoposti alcuni ragazzi e professori. Ma dall’Ufficio Scolastico Regionale hanno detto no: se non si è contagiati e quindi in quarantena, si sta in classe.
E allora è scattato lo sciopero che durerà fino a sabato. Nella nota inviata dal direttore generale Marco Ugo Filisetti dell’Ufficio Scolastico Regionale sono state ribadite infatti le modalità per chi in questi giorni sta aspettato invano di essere chiamato per il tampone e a cui non è pregiudicata la presenza.
“L’individuazione delle classi, degli studenti o del personale scolastico ai quali non è consentita la presenza presso la sede scolastica – ha scritto Filisetti – in particolare per la loro messa in quarantena, e la determinazione della durata di questa, spetta all’autorità sanitaria competente per territorio. Analogamente la sospensione dell’attività didattica in presenza o la chiusura delle sedi scolastiche è disposta dalle autorità a cui è attribuita istituzionalmente la competenza esclusiva in materia, ferma restando la gestione delle situazioni indifferibili e urgenti. Le comunicazioni riguardanti la messa in quarantena e la relativa durata della stessa possono inoltre essere effettuate via telefono, stante il sovraccarico lavorativo dei Dipartimenti di prevenzione, che comunque provvederanno alla successiva formalizzazione nel più breve tempo possibile”.
Una presa di posizione che i ragazzi non hanno condiviso anzi. E così oltre 400 studenti del Liceo Classico ‘Stabili-Trebbiani’ da lunedì non si sono presentati in classe. “Molti studenti – hanno dichiarato Diego Pasquale Morone, rappresentante d’istituto, e Simone Gaspari, rappresentane della consulta provinciale – non si sentono assolutamente tutelati dal punto di vista sanitario visto che varie classi vedranno presenti alunni ed insegnanti in attesa del tampone. Riteniamo inutile risolvere il tutto con l’ obbligo di indossare la mascherina per tutto il tempo delle lezioni, e pensiamo che tale situazione, oltre a mettere a rischio la salute degli studenti, dei docenti e del personale Ata, possa mettere a rischio anche quella di molti loro familiari.
Chiediamo quindi pubblicamente l’attivazione della didattica a distanza come da regolamento approvato in consiglio d’Istituto e di effettuarla sino a quando non ci saranno le condizioni di sicurezza per il giusto ritorno in classe di tutti. Chiediamo inoltre maggior trasparenza ed una migliore comunicazione con le Istituzioni scolastiche”.
Lo sciopero dei ragazzi è iniziato lunedì e durerà fino a sabato. Come in pratica aveva già stabilito il Preside Verna annunciando la didattica a distanza proprio fino a sabato 24 ottobre in attesa del risultato dei tamponi. Un braccio di ferrò, però, che potrebbe far perdere preziose ore di studio.
E allora perchè nel frattempo non proseguire con la didattica a distanza per questi pochi giorni?