Concessioni balneari, mozione del Partito Democratico per prorogare la sospensione della Bolkestein fino al 2033. Mangialardi: “Tutelare la micro impresa familiare”
ANCONA – La direttiva Bolkestein torna ad agitare l’economia turistica marchigiana e a suscitare timori tra i titolari di concessioni balneari. La notizia della lettera di costituzione in mora trasmessa dalla Commissione europea all’Italia in merito al rilascio di autorizzazioni relative all’uso del demanio marittimo e i servizi ricreativi, ha creato grande apprensione tra gli operatori.
Con la legge di bilancio 2019, infatti, il governo italiano aveva deciso di prorogare per 15 anni, fino al 2033, le concessioni balneari, sospendendo così gli effetti della direttiva dell’Unione Europea 2006/123/CE, che a partire dal 1° gennaio 2021 avrebbe dato la possibilità a tutti gli operatori dei Paesi dell’Ue di partecipare ai bandi pubblici per la loro assegnazione. Ora, però, tutto sembra tornare in discussione.
A raccogliere le preoccupazioni di tante imprese e associazioni di categoria è il gruppo regionale del Partito Democratico, che a tal proposito presenterà una mozione all’Assemblea legislativa delle Marche.
“La lettera della Commissione – afferma il capogruppo Maurizio Mangialardi – rappresenta il passaggio preliminare per l’apertura di una procedura di infrazione ai danni del nostro Paese. Un fatto preoccupante, perché oltre alle sanzioni milionarie che l’Italia potrebbe subire, la sospensione della deroga all’applicazione della direttiva Bolkestein rischia di creare un gravissimo danno a un comparto strategico per l’economia marchigiana e una crisi sociale legata alla drammatica flessione dei livelli occupazionali in un settore che conta oggi, nella sola regione Marche, più di dieci mila addetti diretti e altre migliaia di lavoratori legati all’indotto. Peraltro, considerata anche la congiuntura negativa, con la pandemia ancora in corso e con tante imprese in difficoltà, questo ci sembra davvero il momento meno opportuno per una decisione del genere”.
“La proroga fino al 2033 – spiega il capogruppo dem – aveva permesso a molti imprenditori, in larghissima parte titolari di micro imprese familiari, di superare le incertezze venutesi a creare con l’imminente applicazione della direttiva Bolkestein e di tornare quindi a programmare nuovi investimenti per la riqualificazione delle strutture ricettive e dei servizi, dando nuovo slancio al settore turistico balneare marchigiano. Crediamo dunque che la Regione Marche abbia il dovere di far sentire forte la sua voce per tutelare queste fondamentali realtà economiche, attivandosi immediatamente nei confronti del governo nazionale per confermare la sospensione fino al 2033 della direttiva Bolkestein e prendendo iniziativa nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni per l’elaborazione di un quadro normativo più avanzato”.