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Ascoli, 125 anni nel segno di Costantino Rozzi: il ricordo di un grande ex

In occasione della festa per i 125 anni dell’Ascoli i tifosi e molti ex giocatori ricordano il presidente Costantino Rozzi, l’uomo che più di tutti si è speso per trasformare il Picchio in una squadra di alto livello in grado di incutere timore anche alle grandi tradizionali del calcio italiano

L’Ascoli celebra i 125 anni – Ascoli.cityurumors.it

I preparativi fervono da giorni. Questa seconda domenica di settembre non sarà una giornata come tutte le altre per tutta la città di Ascoli. È infatti il giorno in cui si celebra il centoventicinquesimo compleanno del Picchio, il club di cui un’intera città è innamorata.

Saranno in tanti ad affollare le tribune dello stadio Del Duca, da oltre sessant’anni la casa dei bianconeri, il luogo in cui tanti grandi giocatori si sono esibiti nel corso degli anni e che oltre un quarto di secolo ha avuto un unico padrone di casa, il Presidente Costantino Rozzi.

Presidente con la ‘P‘ rigorosamente maiuscola, perchè Rozzi non è stato solo il proprietario di una squadra di calcio, ma ha interpretato al meglio per ventisei anni le passioni autentiche e i sentimenti più puri e profondi di un intero popolo, una tifoseria orgogliosa ed entusiasta.

Nato nel 1929, Rozzi fu messo a capo della società nel 1968 per restarvi fino alla sua scomparsa avvenuta nel 1994. In ventisei anni l’ex imprenditore edile portò a vestire la maglia dell’Ascoli tanti campioni tra i quali Bruno Giordano, Novellino, Oliver Bierhoff e Liam Brady.

Ascoli, tutto nel ricordo di Costantino Rozzi: le parole di Walter Casagrande

L’ex centravanti brasiliano Casagrande – Ascoli.cityrumors.it

Un altro dei grandi giocatori che il Presidente regalò ai suoi tifosi è stato senza dubbio Walter Casagrande, possente centravanti brasiliano che in bianconero disputò quattro campionati tra il 1987 e il 1991 prima di essere ceduto al Torino poi finalista di Coppa Uefa.

Anche l’ex attaccante della Selecao ha voluto essere presente per la festa che andrà in scena domenica sera al Del Duca. In fondo anche lui come altri deve buona parte della sua carriera alla determinazione di Rozzi che nel 1987 fece i salti mortali per portarlo ad Ascoli.

Casagrande, sollecitato ad esprimere un ricordo di Rozzi, non si è fatto pregare: “Il presidente chiamò il mio agente e fece di tutto per prendermi. Sono venuto a giocare ad Ascoli e ho lottato per non andare in Serie B. Rozzi è stato un grandissimo presidente“.

Ma per Casagrande non solo nella storia dell’Ascoli: “Ha lasciato un segno profondo in tutto il calcio italiano. È stato un grande esempio per tutti. Lui comandava, era rispettato. La squadra era come il suo presidente, dava tutto e lottava“.

Vincenzo Maccarrone

Scrivo di sport per piacere, ho scritto di politica per passione soprattutto perchè non sapevo, e non so, fare altro. Detesto il 'politicamente corretto', credo che la conoscenza sia sinonimo di libertà e indipendenza