Insetti contro la plastica: Picenambiente presenta un progetto rivoluzionario

Una risposta rivoluzionaria al problema dell’inquinamento da plastica. Una ricerca sostenuta da Piecenambiente utilizza gli insetti.

L’inquinamento della plastica, soprattutto in mare, è un problema molto grave e diffuso, universalmente riconosciuto, con conseguenze molto serie per la catena alimentare e dunque anche per la salute umana.

tenebrio molitor
Insetti contro la plastica: Picenambiente presenta un progetto rivoluzionario – Ascoli.cityrumors.it

Una delle priorità del nostro tempo, oltre alla riduzione delle emissioni inquinanti, è la lotta all’inquinamento da plastica. Si tratta di una sfida imponente, quasi impossibile, ma una risposta, ora, può arrivare dagli insetti. Sì, proprio dagli insetti.

L’utilizzo degli insetti nello smaltimento dei rifiuti di plastica viene da uno studio scientifico dell’Università di Camerino nella sua sede di San Benedetto del Tronto. Ecco come funziona e tutto quello che bisogna sapere.

Picenambiente: come usare gli insetti per eliminare la plastica

Uno studio scientifico rivoluzionario potrebbe risolvere il problema dell’inquinamento da plastica o comunque dare un contributo importante nella lotta a questo grave problema della nostra epoca. La risposta viene dagli insetti che, si è scoperto, possono smaltire la plastica degradandola.

Lo studio si intitola “Bugs, Biodegrading urban garbage sustainably” ed è stato presentato alla sede di San Benedetto del Tronto dell’Università di Camerino insieme a Picenambiente. I ricercatori hanno scoperto che due specie di insetti, zophobas morio e tenebrio molitor, sono in grado di smaltire e biodegradare le plastiche non riciclabili, in questo modo riducendo fortemente il loro impatto sull’ambiente.

inquinamento plastica mare
Picenambiente: come usare gli insetti per eliminare la plastica – Ascoli.cityrumors.it

Si tratta di una scoperta assolutamente rivoluzionaria e avvenuta quasi per caso. Gli insetti “mangia plastica”, infatti, facevano parte di un allevamento di larve creato allo scopo di nutrire i rettili. I ricercatori si sono accorti che gli insetti erano capaci di nutrirsi soltanto di plastica, in questo modo biodegradandola.

A seguito di questa scoperta, si è deciso di utilizzare in modo mirato gli insetti per lo smaltimento della plastica. Come spiega Il Corriere Adriatico, nel riportare la notizia, il progetto di utilizzo degli insetti contro l’inquinamento da plastica è su due fasi.

Nella prima fase, vengono presi i polimeri della plastica più difficili da riciclare, in particolare quelli che finiscono in mare. Mentre nella seconda, si studia l’impatto di questi polimeri sugli insetti “mangia plastica”.

L’obiettivo finale è quello di realizzare un modello replicabile su larga scala e che possa essere esteso anche ad altri organismi.

I primi segnali incoraggianti già ci sono e riguardano la riproduzione degli insetti. Infatti, le larve che hanno mangiato plastica non riciclabile sono riuscite a riprodursi e la generazione successiva si è mostrata più forte e con un minor tasso di mortalità.

Le prospettive, dunque, sono incoraggianti. Per la prosecuzione dello studio è fondamentale il sostegno economico di Picenambiente, che ha deciso di investire in questo progetto innovativo che apre nuovi scenari, fino a poco tempo fa impensabili, nella gestione e nello smaltimento ecologico delle plastiche.

 

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