Ascoli: alla Pinacoteca Civica la mostra “Carlo Maratti e l’incisione”

L’evento da non perdere ad Ascoli Piceno: alla Pinacoteca Civica apre la mostra “Carlo Maratti e l’incisione”. Ecco quando e tutte le informazioni.

Alla Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno sta per essere inaugurata la mostra “Carlo Maratti e l’incisione”, il pittore e restauratore marchigiano vissuto tra ‘600 e ‘700, di cui quest’anno si celebrano i 400 anni dalla nascita (1625 – 1713).

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Ascoli: alla Pinacoteca Civica la mostra “Carlo Maratti e l’incisione” (Foto ufficio stampa) – Ascoli.cityrumors.it

Dopo Camerano, dove Maratti è nato, la mostra arriva ad Ascoli ed esplora il rapporto tra l’artista e la città, offrendo al pubblico la rara possibilità di confrontare le incisioni con i dipinti originali.

La mostra sarà inaugurata giovedì 2 ottobre alle ore 17.00 nella sala Ceci e resterà aperta al pubblico fino al 30 novembre. Di seguito trovate tutti i dettagli.

Ascoli: il 2 ottobre alla Pinacoteca Civica si inaugura la mostra “Carlo Maratti e l’incisione”

La seconda tappa della mostra “Carlo Maratti e l’incisione”, dopo quella di Camerano, permette di esplorare il rapporto tra Maratti e Ascoli Piceno, rivelando la grandezza del maestro marchigiano.

A differenza dell’esposizione cameranese, il percorso ascolano si arricchisce della presenza di quattro straordinari dipinti autografi custoditi nelle collezioni civiche: Santa Francesca Romana in gloria, La Vergine con il Bambino appaiono a Santa Francesca Romana, Ritratto di Giovanna Garzoni e Ritratto di Papa Clemente IX. Opere di grande rilievo, che offrono al pubblico l’occasione di confrontare direttamente la pittura originale con la sua traduzione incisoria.

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Ascoli: il 2 ottobre alla Pinacoteca Civica si inaugura la mostra “Carlo Maratti e l’incisione” (Foto ufficio stampa) – Ascoli.cityrumors.it

Dal 2 ottobre saranno, nella Sala Ceci della Pinacoteca Civica saranno esposte 44 stampe, dieci delle quali eseguite dall’artista marchigiano, mentre le altre riproducono i suoi capolavori incisi da alcuni fra i maggiori calcografi attivi a Roma nel XVII secolo.

Carlo Maratti favorì la riproduzione a stampa dei dipinti più importanti eseguiti presso il suo atelier romano attraverso contatti diretti con gli incisori italiani e stranieri attivi nell’Urbe. Egli stesso, per sperimentare direttamente le potenzialità divulgative e i segreti dell’acquaforte, si era cimentato nell’esecuzione di alcune piccole lastre che aprono la mostra, dedicata alle incisioni tratte dalle sue opere.

Seguendo i metodi adottati da Raffaello, del quale si sentiva in qualche modo l’erede, Maratti utilizzò le incisioni tratte dalle sue opere per diffondere la conoscenza dei suoi dipinti fra collezionisti e artisti. Le dediche delle lastre ai maggiori esponenti del patriziato e del mondo prelatizio attestano la fama dll’artista marchigiano già in vita.

Maratti è stato l’artista italiano più riprodotto dagli incisori, che hanno tratto più di quattrocento stampe dalle sue opere. Molte di quelle esposte in questa mostra, provenienti dalla Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno e dalla Biblioteca Comunale di Fermo, sono appartenute al pittore Fortunato Duranti (1787-1863), singolare figura di artista e di amateur marchand attivo fra le Marche e Roma, che seppe dare del Neoclassicismo una versione più aperta alle istanze del nascente Romanticismo, ponendosi accanto ad artisti come Felice Giani a capo “di una eroica scapigliatura neoclassica”, come scrisse Roberto Longhi che per primo ne rivalutò la figura.

Nella Pinacoteca di Ascoli Piceno la mostra trova un suo naturale sviluppo nelle altre sale del suggestivo museo, dove i visitatori potranno ammirare quattro opere autografe del Maratti, con l’opportunità che soltanto i musei civici di Ascoli Piceno possono offrire: ammirare la qualità straordinaria dei dipinti dell’artista che coniugano l’equilibrio e la compostezza del Classicismo con la teatralità barocca.

La mostra dedicata a Maratti, che rientra nel programma ufficiale del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del IV Centenario, è sostenuta dalla Regione Marche e riconosciuta dal Ministero della Cultura. Dopo Camerano e Ascoli, il percorso espositivo sarà proposto ad Ancona e si concluderà a Roma nel 2026, città in cui Maratti visse e operò per oltre sessant’anni, chiudendo idealmente il cerchio della sua vicenda artistica.

“Ospitare questa mostra nella nostra Pinacoteca è un motivo di grande orgoglio per la città – ha dichiarato il sindaco Marco Fioravanti -. Ascoli Piceno diventa protagonista di un progetto culturale di respiro nazionale che valorizza il nostro patrimonio e mette in dialogo le opere di Maratti con le incisioni che ne hanno diffuso la fama in Europa. È un’occasione preziosa per far conoscere il nostro museo e rafforzare il ruolo di Ascoli nel panorama culturale delle Marche”.

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