Matilda De Angelis combatte da anni con una malattia che può anche diventare invalidante e che tutti sottovalutano: la sua storia.
Bella, giovane e dotata di un apprezzatissimo talento, Matilda De Angelis è una delle più promettenti esponenti dell’attuale generazione di attori italiani.
Nata a Bologna l’11 settembre 1995. Ha esordito nel mondo dello spettacolo a 16 anni come cantante nella band Rumba de Bodas, con cui ha pubblicato un album e si è esibita in concerti in tutta Europa. Nel 2014, ha avuto il suo primo ruolo cinematografico importante nel film di Matteo Rovere Veloce come il vento, al fianco di Stefano Accorsi. La sua performance le è valsa il plauso della critica e l’ha lanciata nel panorama cinematografico italiano.
Da allora, ha recitato in numerosi film di successo, tra cui Il Materiale Oscuro (2019), L’Incredibile Storia dell’Isola delle Rose (2020), per cui ha vinto il David di Donatello come miglior attrice non protagonista, e E’ stata la mano di Dio (2021), diretto da Paolo Sorrentino.
Proprio mentre era impegnata nella realizzazione di due dei suoi più grandi lavori cinematografici, appunto L’Isola delle Rose e d È Stata la Mano di Dio, Matilda ha dovuto cominciare a combattere con i sintomi di una malattia che le ha reso difficilissimo continuare a concentrarsi sulla sua carriera. L’attrice ne ha parlato per la prima volta nel 2022 ed è facile pensare che questa malattia di natura psicologica si sia aggravata durante la Pandemia.
“La sensazione di stordimento che provoca è difficile da spiegare. Ho sentito per giorni e settimane un macigno sul petto che mi impediva di respirare, la sensazione che tutto attorno a me perdesse di senso, uno svuotamento emotivo feroce che non risparmiava nessun sentimento, bello o brutto che fosse, la paura di uscire di casa o di tornarci, perché ogni minimo cambiamento anche quotidiano poteva significare per me la rottura di un equilibrio a cui mi aggrappavo per convincermi che andasse tutto bene” ha scritto l’attrice in un lungo post su Instagram.
Matilda ha anche cominciato a mostrarsi senza trucco quando comparivano ampi sfoghi d’acne sul suo viso. ”Per me l’acne è stato il sintomo di questo grande male, anche se per tanto tempo ho pensato che ne fosse la causa. Bisogna imparare ad essere vulnerabili, a cercare aiuto, ad aprirsi rispetto alle proprie fragilità, a rispettare i tempi e gli spazi che ci sono consoni, bisogna imparare a non essere nemici di noi stessi, a rispettarci nelle nostre zone di luce come in quelle d’ombra”