Assegno di Inclusione respinto per mancanza di requisito economico: come correggere l’errore

L’Assegno di inclusione può essere respinto anche per la mancanza di un requisito economico. L’errore può essere corretto: come fare. 

L’assegno di Inclusione è la nuova misura di supporto escogitata dal Governo Meloni e che prende il posto del Reddito di Cittadinanza. L’importo medio è di 645,84 euro e può essere erogato a diversi nuclei familiari, tra cui coloro che presentano un individuo affetto da disabilità, un minorenne ed un componente con almeno 60 anni d’età.

Assegno Inclusione respinto mancanza requisito economico
Sono diversi i motivi che portano al respingimento della domanda – Credits: Ansa Foto – Ascoli.cityrumors.it

Sono ore calde per chi ha presentato la domanda di Assegno di inclusione e per molti beneficiari la risposta è stata negativa. Nella maggior parte dei casi l’INPS ha sottolineato che il respingimento è stato dovuto alla mancanza del requisito economico. Sono diverse le proteste nate sui social network e che riguardano le persone coinvolte in questa situazione a dir poco spiacevole. Non sono pochi i cittadini a non comprendere la spiegazione del respingimento della domanda, specie coloro che erano in possesso dei requisiti del Reddito di Cittadinanza.

Apparentemente sono cambiati i requisiti che riguardano il passaggio dal RdC all’Assegno di Inclusione. Un esempio di questi è il valore ISEE che rimane di 9.360 euro, mentre il reddito familiare non deve superare i 6mila euro. La soglia potrebbe subire delle variazioni al rialzo per le famiglie più numerose. Nelle proteste presenti sui social in molti puntano il dito nei confronti del Governo Meloni, reo di aver escogitato un complotto. Altri invece danno la colpa a dei presunti errori che sono stati commessi dall’INPS. Sono diverse le cause che possono portare al respingimento della domanda.

Assegno d’inclusione, domanda respinta: perché potrebbe verificarsi

L’esito negativo di una domanda per l’Assegno di Inclusione può derivare da diverse ragioni. Spesso queste sono specificate per l’analisi fornita dall’Inps. L’Istituto potrebbe indicare dei problemi nei controlli preliminari. Tra questi troviamo una discrepanza tra i dati forniti nella domanda e quelli presenti nelle banche dati dell’INPS o presso altre istituzioni. Per questo bisogna sempre verificare i dati forniti, assicurandosi che questi siano corretti. All’interno della DSU, ai fini dell’ISEE, la residenza deve corrispondere a quella degli Archivi del comune.

Assegno Inclusione respinto mancanza requisito economico
Perché l’Inps avrebbe potuto respingere la domanda – Credits: Ansa Foto – Ascoli.cityrumors.it

In caso contrario la domanda potrebbe avere esito negativo. L’Assegno di Inclusione è destinato solamente ai cittadini europei o a loro familiari con diritto di soggiorno, in caso contrario non potrà essere erogato. Se però la domanda viene respinta per “mancanza del requisito economico”, questo vuol dire inevitabilmente che è stata superata la soglia reddituale imposta. Quindi prima di ripresentare domanda dovrai assicurarti che il valore dell’ISEE rientri nei parametri stabiliti dal Governo.

All’interno della domanda non dovrà nemmeno essere omessa la dichiarazione dell’attività lavorativa di membri del nucleo. Allo stesso tempo se ci sono state dimissioni nei 12 mesi precedenti alla domanda, è necessario comunicarlo all’INPS. Quando invece il nucleo familiare è in possesso di veicoli o beni durevoli superiori ai limiti specificati, potrebbe essere necessario rivalutare la richiesta. Se membri del nucleo hanno iniziato a lavorare dopo il periodo considerato nell’Isee bisognerà fare attenzione nella compilazione della domanda.

Prima di presentare la richiesta di Assegno d’Inclusione bisogna tener presente che questo sussidio è destinato a tutte le persone che nel nucleo familiare hanno almeno un minore, un’ultrasessantenne o una persona affetta da disabilità. In caso contrario la domanda potrebbe essere respinta. Per qualsiasi chiarimento sarà sempre possibile consultare il sito dell’INPS o rivolgersi ad un Caf Patronato.

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