Le Marche e il rapporto della Banda d’Italia: qual è la situazione economica della regione. Tutto quello che bisogna sapere.
Nei giorni scorsi è stato presentato ad Ancona il rapporto annuale della Banca d’Italia sulla situazione economica delle Marche e il quadro, purtroppo, non è positivo. La regione, infatti, ha una crescita debole, al di sotto della media nazionale, e altri dati sono in calo.
Il rapporto della Banca d’Italia si riferisce al 2024. Lo scorso anno, le Marche hanno registrato una debole crescita economica di appena lo 0,4%. L’export e la manifattura sono in calo mentre tengono i servizi e vanno meglio le costruzioni.
Lo scorso anno le famiglie hanno tirato un sospiro di sollievo grazie al rallentamento dell’inflazione, che ha restituito loro potere d’acquisto. Cresce anche il reddito, mentre l’occupazione è in lieve aumento. Di seguito, i dettagli.
L’economia delle Marche resta debole con una crescita nel 2024 di appena lo 0,4%, le esportazioni in calo così come la manifattura, conseguenza quest’ultima delle tante crisi industriali in atto nella nostra regione. Nonostante i dati di certo non positivi, la Banca d’Italia segnala nel suo rapporto “segnali di ripresa nel 2025“.
Nel frattempo, bisogna fare i conti con la situazione attuale che non è un bel biglietto da vista per la giunta Acquaroli uscente, in vista delle elezioni regionali. Infatti, sebbene alcune criticità delle Marche siano strutturali e risalgano indietro nel tempo, l’attuale giunta regionale ha avuto a disposizione, grazie ai fondi del Pnrr, una straordinaria quantità di risorse che le precedenti amministrazioni non avevano.
Nel suo rapporto la Banca d’Italia scrive che “gli sviluppi recenti del’‘economia marchigiana si collocano in un quadro di medio periodo caratterizzato da perduranti difficoltà rispetto al Paese nel complesso“. Un quadro abbastanza impietoso. L’economista Davide Dottori (divisione analisi e ricerca territoriale) ha spiegato che “per l‘indicatore trimestrale dell’economia regionale elaborato da Bankitalia, nel 2024 l‘attività economica è cresciuta in termini reali dello 0,4%, meno che in Italia (0,7%) e in linea con quanto registrato l‘anno prima”.
Bankitalia continua: “Il calo dell’attività industriale è proseguito nel 2024, con una riduzione del fatturato che ha interessato sia le imprese di minori dimensioni che quelle più grandi, risultando particolarmente diffusa tra le più orientate all’export, in concomitanza con la flessione delle esportazioni”. Infatti, prosegue l’istituto, nel 2024 “l’export si è ridotto quasi del 30% a prezzi correnti, specie per effetto del calo delle vendite di prodotti farmaceutici (-8,7% esclusi i farmaceutici)”. Ricordiamo la crisi di Pfizer.
“L’indicatore che misura l’andamento dell’economia regionale ha continuato a collocarsi su valori prevalentemente negativi – si legge ancora nel rapporto –. La debolezza si è attenuata nell’ultima parte del 2024, ma da stime basate su dati ancora provvisori emergono segnali di miglioramento nei primi mesi del 2025“.
Grazie ai cantieri per la ricostruzione post sisma e post alluvione e ai fondi del Pnrr, le costruzioni sono in crescita, mentre hanno tenuto i servizi, con le presenze turistiche a livelli elevati grazie alla crescita degli stranieri.
Nel 2024, inoltre, il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 5,1%, rispetto al 6,5% italiano, ma l’occupazione è cresciuta meno della media nazionale.