Vuoi andare in pensione con l’85% dello stipendio? Da oggi puoi farlo se lo fai a quest’età. Ecco tutti i dettagli.
Con l’aumentare dell’aspettativa di vita, sale anche l’età pensionabile in tutti i paesi OCSE. In media le donne prendono la pensione a 65 anni e gli uomini a 66, ma l’Italia è ben sopra la media su questo; i giovani che iniziano a lavorare oggi andranno in pensione a 71 anni. C’è però una buona notizia: il loro assegno sarà molto più alto della media, raggiungendo l’83%. Ecco cosa possono aspettarsi i futuri pensionati.
Ci sono al momento diversi problemi con il sistema previdenziale italiano. Quelli più grossi sono quelli relativi all’equità sul lungo periodo, visto che i giovani dovranno lavorare per 50 anni per avere pensioni più basse di quelle attuali, e il basso numero di occupati sopra i 55, ovvero quelli con stipendi più alti e di conseguenza pensioni più alte. Questo dipende da molti fattori, come la presenza di molte opzioni d’uscita dal mercato del lavoro, che riducono il tasso di occupazione sopra i 60 anni. Il sistema previdenziale deve affrontare questo problema in previsione del fatto che la popolazione lavorativa si ridurrà di oltre un terzo per il 2060.
In pensione con l’85% dello stipendio: ecco per chi
Per chiarirci, un giovane che entra nel mercato del lavoro oggi a 22 anni si ritirerà a 71 anni con un assegno pari all’85% dell’ultimo stipendio (o 78% in caso di retribuzione bassa). Questo indica un aumento sia dell’età pensionabile sia del livello della pensione. Le pensione oggi sono sopra la media OCSE del 12%, garantendo un’equità superiore alla media interazionale. Il problema, come già spiegato, è che si tende a uscire prima dal mondo del lavoro rispetto alla media. Il risultato è che i lavoratori anziani faticano a restare aggiornati nelle loro competenze, con pochi posti di qualità a disposizione, e la cosa si traduce in una pensione inadeguata in età avanzata a causa di carriere lavorative più brevi della media. Ecco perché si cerca da anni di bilanciare regole generali e forme di flessibilità in uscita.
Anche considerando le differenze con gli altri paesi c’è un problema di rapporto tra sostenibilità previdenziale ed equità. L’obiettivo dell’OCSE è trovare un modo di garantire un sistema pensionistico sicuro e sostenibile senza rinunciare all’equità. Le riforme pensionistiche, però, non bastano da sole: bisogna fornire un sostengo alla formazione, condizioni di lavoro sane e migliorare le prospettive per i lavoratori più anziani.