Piangere davanti a un film non è un segno di debolezza, ma, anzi, di grande forza: ecco l’enorme dote di alcune persone.
Per anni è stato visto come un segno di debolezza. Come qualcosa che, per esempio, un uomo non avrebbe mai dovuto fare. Oggi invece sappiamo che le persone che si commuovono davanti ai film hanno una marcia in più.
Del resto, lo scopo del cinema, del grande cinema, può essere proprio questo: un potente connubio tra immagini, suoni e narrazione che può scatenare un’onda di emozioni che travolge gli spettatori. Il fenomeno di commuoversi davanti ai film è un aspetto intrinseco dell’esperienza cinematografica, un ponte emozionale che collega lo spettatore alla storia rappresentata sullo schermo.
I film hanno il potere di farci immedesimare profondamente nei personaggi e nelle loro vite immaginarie. Attraverso la magia della recitazione e della regia, gli attori riescono a trasmettere emozioni autentiche che suscitano una risposta empatica da parte degli spettatori. Quando il tragico colpisce un protagonista o quando trionfa nell’adempimento del suo destino, siamo spesso travolti da un turbine di sentimenti che possono sfociare nelle lacrime.
La colonna sonora di un film è un elemento cruciale nel plasmare l’atmosfera emotiva di una scena. Le note possono solleticare le corde più profonde del nostro essere, intensificando le emozioni che stiamo vivendo attraverso lo schermo.
Chi si commuove davanti ai film ha una grande dote
Il cinema, come forma d’arte, offre anche una sorta di catarsi emotiva. Gli spettatori possono trovare sollievo e liberazione attraverso la condivisione delle emozioni rappresentate sullo schermo. Questa esperienza di condivisione può creare un senso di comunità tra coloro che condividono la sala cinematografica o il divano a casa.
I film che ci fanno piangere spesso lasciano un’impronta indelebile nella nostra memoria. Commuoversi davanti ai film è un aspetto prezioso e intrinseco dell’esperienza cinematografica. Attraverso l’empatia, la musica e le immagini, i film ci offrono la possibilità di esplorare e comprendere il vasto spettro delle emozioni umane.
In particolare, oggi la scienza ci dice che riuscire a commuoversi davanti a un film significa essere maggiormente empatici e resilienti rispetto agli altri. Immedesimarsi con i personaggi, con le loro sofferenze, è un atteggiamento di grande sensibilità, come rivelano gli studi condotti usando la neuroimaging.
Uno studio condotto presso la Claremont Graduate School, nel dettaglio, ci dice che il nostro cervello, durante la visione di un film che ci tocca, rilascia un livello più alto di ossitocina, l’ormone della gentilezza e dell’empatia. Secondo quanto rivelano gli psicologi dell’Università di Tilburg, i film tristi possono migliorare il nostro umore, ma solo quando ci si lascia andare al pianto. Le lacrime, dunque, hanno un effetto catartico e ci permettono di essere più positivi, più resilienti, rispetto alle difficoltà e alle sofferenze della vita vera.