Fino a poco tempo fa, la vitamina D era principalmente associata alla salute ossea. Ecco invece quali sono tutte le sue proprietà e come misurarla.
La vitamina D, da tempo considerata fondamentale per la salute delle ossa, sta ora guadagnando sempre più riconoscimento per il suo impatto su una vasta gamma di sistemi nel corpo umano. Studi recenti stanno rivoluzionando la nostra comprensione del ruolo che essa ricopre nel mantenimento del benessere generale. Ecco tutto quello che c’è da sapere su questa preziosa sostanza.
Fino a poco tempo fa, la vitamina D era principalmente associata alla salute ossea, poiché svolge un ruolo essenziale nell’assorbimento del calcio. Tuttavia, nuove ricerche stanno emergendo, suggerendo un coinvolgimento significativo di essa in molti altri aspetti del benessere umano.
Uno degli aspetti più intriganti delle recenti scoperte è il legame tra tale sostanza e il sistema immunitario. Gli studi hanno dimostrato che livelli ottimali di vitamina D sono cruciali per il corretto funzionamento di quest’ultimo, contribuendo a ridurre il rischio di infezioni respiratorie, malattie autoimmuni e persino alcune forme di cancro.
Oltre al sistema immunitario, la vitamina D sembra anche influenzare la salute mentale. Ricerche recenti hanno evidenziato un legame tra bassi livelli della sostanza in questione e un aumento dei casi di depressione e altri disturbi psicologici. Ciò suggerisce che mantenere livelli adeguati di vitamina D potrebbe essere importante anche per il benessere psicologico.
Sebbene la nostra pelle produca vitamina D quando esposta alla luce solare, molti individui soffrono comunque di una carenza. Ciò è particolarmente vero per coloro che vivono in regioni con inverni rigidi o passano la maggior parte del loro tempo al chiuso. Alimenti come pesce grasso, uova e cibi fortificati sono buone fonti, ma spesso non sono sufficienti da soli per soddisfare i fabbisogni giornalieri.
Data l’importanza emergente della vitamina in questione per la salute generale, molti esperti consigliano l’assunzione di integratori appositi, specialmente durante i mesi invernali o per coloro che hanno una scarsa esposizione al sole. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare un professionista sanitario prima di iniziare qualsiasi regime di integrazione.
Al momento, è ancora poco chiaro il ruolo della mancanza di vitamina D nell’insorgenza delle malattie cardiovascolari, dell’ipertensione, del diabete, delle dislipidemie e della sindrome metabolica. Ad ogni modo, per conoscere i livelli di questa sostanza presenti in un essere umano, i medici misurano la concentrazione sierica del 25-idrossicalciferolo, noto anche come calcidiolo o 25-OH-D.
Un individuo presenta un’adeguata quantità di vitamina D quando la concentrazione di 25-OH-D è compresa tra le 75 nmol/l (30ng/ml) e le 200 nmol/L (80ng/ml). Per la raccolta di un campione di sangue da sottoporre al dosaggio del 25-OH-D è sufficiente un semplice prelievo sanguigno.