“La Democrazia ci consente di essere liberi, anche di abbandonare un Consiglio Comunale. Ma, di certo, nessuno è stato costretto a farlo, come si vorrebbe fare intendere”, replica così il capogruppo di Offida Solidarietà e Democrazia, Alessandro Straccia, alle polemiche nate dopo il Consiglio comunale del 15 giugno, quando la minoranza ha, per l’appunto, abbandonato l’assise.
“La verità è che era già tutto predisposto a priori – continua Straccia – compreso il testo pubblicato a giustificare l’abbandono del Consiglio. Si chiama strategia politica che serve a ben altri scopi o obiettivi che non sono certo riferiti ai punti all’ordine del giorno del Consiglio Comunale.
Per il capogruppo un vero confronto politico dovrebbe avvenire col dibattito, “anche acceso”, se necessario: per poter apportare soluzioni, modifiche, integrazioni, emendamenti, occorre impegnarsi.
Nella polemica dell’opposizione, fra l’altro, sottolinea Straccia, ci sono gravi inesattezze sul Consuntivo di Gestione, dovute, forse, a un’approssimativa conoscenza della finanza pubblica: “Torno per questo a ribadire l’importanza del dialogo e del confronto politico, soprattutto quando si è nuovi amministratori. Ciò al di là delle conclusioni alle quali ognuno, poi, liberamente giunge”.
Infine Straccia entra nel cuore della questione e si chiede come si possa di fatto contestate il non aver avuto il tempo di prendere in esame un faldone e poi criticarne il contenuto definendolo “inadeguato”. “Delle due, una”, affonda il capogruppo e ribadisce che gli atti, la documentazione concernente l’approvazione del Rendiconto Consuntivo era depositata in Segreteria da venti giorni. “Ben oltre dieci giorni prima rispetto al tempo richiesto per norma: proprio per favorire una maggiore partecipazione. Sarebbe bastato salire le scale del Comune per ritirarla!”.
Il capogruppo conclude sulla scuola, ricordando all’opposizione che la progettazione, la realizzazione e l’avvio dei servizi per i ragazzi per l’Amministrazione rappresenta la priorità assoluta. “Offida sarà uno dei primi comuni, a livello regionale, che attiverà i servizi dopo questa crisi. Non c’è nulla da capire o da meravigliarsi, il comportamento del gruppo di minoranza è non partecipare! Perché poi è più facile criticare e distruggere. I cittadini che, in buona fede, speravano in un’opposizione migliore e più costruttiva se ne faranno, forse, una ragione”