Riccardo Orsolini torna a casa nell’ascolano e per lui è subito bagno di folla. Accoglienza calorosa per l’attaccante del Bologna.
Il calciatore del Bologna Riccardo Orsolini è tornato nella sua Ascoli o meglio nella sua Rotella, piccolo comune dell’ascolano che sorge sulle colline a nord del capoluogo. Rotella è un incantevole borgo medievale che appartiene alla Comunità montana dei Sibillini.
Si tratta di un luogo di storia, arte e natura che ha dato i natali a un astro nascente nel calcio italiano, accolto con tutti gli onori e una grande festa dai suoi compaesani.
A salutare Riccardo Orsolini nel suo borgo natale non c’erano solo i suoi compaesani e i vicini ascolani ma anche tanti suoi tifosi arrivati da fuori regione, da Bologna e perfino da Mantova.
Ad accogliere l’attaccante del Bologna e della Nazionale di calcio a Rotella, domenica 6 luglio, c’era in prima fila il sindaco, Giovanni Borraccini, che lo ha ringraziato per la disponibilità, omaggiandolo con una targa. Accanto al primo cittadino del borgo erano presenti il presidente del Bim Tronto Luigi Contisciani, il primo allenatore Giuliano Castoldi e Remo Orsini, attuale responsabile del settore giovanile dell’Ascoli Calcio che scoprì il talento di Orsolini e ne fu il mentore.
L’occasione del ritorno a Rotella e dell’accoglienza calorosa è stata una serata interamente dedicata al giovane e talentuoso calciatore, nella piazza del paese, con un incontro-dibattito pubblico.
L’evento è iniziato con la proiezione di un video dedicato al calciatore. Orsolini ha ringraziato per l’accoglienza e ha detto di essere molto contento di tornare nella sua terra, nel paesino dove è cresciuto e nella piazza dove si è sbucciato tante volt le ginocchia per giocare, anche a calcio. “È un grande onore. Vedere tutta la comunità che si è riunita qui per me mi riempe di gioia. Un’emozione che vale più di qualsiasi altro gol…”, ha aggiunto.
Orsolini ha anche spiegato come Rotella gli abbia dato “stabilità”: “Qui respiro pace e tranquillità. Crescere lontano dall’inquinamento di valori sbagliati ha fatto sì che divenissi quello che sono”. Poi ha ricordato il suo percorso di calciatore all’Ascoli, dall’esordio con i Pulcini fino alla Prima squadra.
“Ascoli è stato le fondamenta della mia vita e della mia carriera – ha detto Orsolini ai tifosi -. Ho solo ricordi meravigliosi. Ho fatto amicizie che tuttora mi porto dietro. Solo una parola: grazie”. Fondamentale, poi, il passaggio al Bologna dove, il calciatore ha “un altro pezzo di cuore”: ” Vivo in una città meravigliosa. Molti mi chiamano il Figlio di Bologna. Sono orgoglioso”.
Orsolini ha anche scherzato sul gesto di bussare alla telecamera dopo i gol: “È nato per gioco e ormai è un portafortuna: più bussavo più facevo gol. Qualcuno ci ha visto un gesto provocatorio. In realtà volevo fare qualcosa che risaltasse a livello mediatico e ha avuto un grande riscontro”.
Il calciatore non ha nascosto il rammarico per il rapporto altalenante con la Nazionale di calcio e la mancate convocazioni in passato ma ora guarda al futuro con atteggiamento positivo e determinato.