Ascoli, Andrea Luberti: “Il settore bus turistici abbandonato dal Governo”

Andrea Luberti è il titolare di una delle agenzie di bus turistici più apprezzate e affidabili della città. La Pandemia Covid-19 ha però trascinato via tante certezze mandando in crisi tutto il sistema economico, con particolari ripercussioni sul settore turismo e cultura. Niente viaggi, niente gite scolastiche, nessun giro per le mete turistiche e culturali.

Andrea Luberti lo stop alle gite scolastiche e ai viaggi ha mandato in tilt tutto il settore?
Vedere 14 mezzi parcheggiati da oltre due mesi nella nostra rimessa fa veramente male. Anni di sacrifici di tutta la nostra famiglia e dei collaboratori che si sono avvicendati in questi 40 anni di attività, che vengono vanificati è un vero peccato. Il nostro è un lavoro che puoi fare solo se hai passione per cui a tutti noi manca alzarci all’alba o rientrare in nottata inoltrata, dopo aver guidato in Italia e in Europa tra mille difficiltà (perche ti muovi con mezzi di 13-14 metri di lunghezza e quasi 4 di altezza con grande responsabilità perche a bordo hai anche fino ad 87 persone). Ci manca il contatto con i clienti, la soddisfazione di raggiungere mete nuove. E a me mancano in modo particolare le trasferte con la squadra dell’Ascoli Calcio, il rapporto con i calciatori e lo staff perche sono un momento in cui unisco il lavoro alla passione per la squadra della mia città di cui sono tifoso da sempre.

Vi aspettavate provvedimenti più mirati?
“Il’Decreto Rilancio’ è un provvedimento totalmente inadeguato, che dopo settimane di annunci mette il turismo alle corde, senza provvedimenti concreti per salvare le aziende. Siamo stati dimenticati. Si parla solo di alberghi, ristoranti, stabilimenti balneari, ma esistiamo pure noi insieme alle guide, accompagnatori turistici che operiamo nel mondo del Turismo.

In effetti non c’è traccia di provvedimenti in questo senso?
“La nostra attività è stata “dimenticata” insieme alle agenzie di viaggi. E stata tra le prime a fermarsi visto che i nostri mezzi sono fermi dall’8 marzo e purtroppo sarà tra le ultime a ripartire. Fatturato in tre mesi pari a zero proprio nel momento in cui a primavera sarebbe iniziata la stagione lavorativa nella quale la nostra azienda come tutte le altre, fattura oltre il 50% dell’intero anno. Il nostro settore è parte integrante del turismo, muove centinaia di migliaia di ospiti verso località di vacanze e città d’arte. La nostra azienda ha contratti con i maggiori tour operator europei e abbiamo dei mezzi che operano su Roma, Milano e Bologna anche perché partner Flixbus Noleggio”.

E non è certo un settore di poco conto?
“Un segmento che conta in Italia 6 mila aziende per quasi 25 mila posti di lavoro ora fortemente a rischio compreso i nostri 14 dipendenti perché le poche settimane di cassa integrazione sono ormai quasi terminate e non se ne parla di ripartire. Il tutto per un fatturato di circa 2,5 miliardi di euro ora totalmente azzerato.

Vi siete sentiti con gli altri addetti del settore?
“Certamente è questo è l’allarme che arriva dal ‘Comitato Bus Turistico Italiani’ nato in questi giorni per fronteggiare il periodo di crisi che al momento coinvolge oltre a noi circa 150 operatori che coprono tutto il territorio nazionale. Del comitato fanno parte i più grandi ed importanti Noleggiatori Italiani.

Un problema che naturalmente ha coinvolto poi tutto il sistema trasporti turistici?
“Certamente perché è in difficoltà tutto l’indotto a partire dai venditori di carburante perché i bus turistici italiani percorrono 1,7 miliardi di chilometri in Italia consumando 450 milioni di carburante. Tradotti in numeri si tratta per esempio per lo Stato Italiano di una perdita di 270 milioni di accise oltre ad ulteriori 100 milioni non incassati direttamente dai comuni attraverso i permessi di circolazione. Per non parlare delle autostrade. E poi ci sono meccanici, carrozzieri e tutti coloro che lavorano in questo settore”
Eppure il Governo sta puntando tanto sul turismo e lo stesso Presidente Conte ha chiesto agli italiani di fare le vacanze in Italia?
“Il Governo di tutto questo sembra rendersi conto solo a parole parlando del turismo come di un settore fondamentale per l’economia del nostro Paese, senza poi mettere in campo alcunché per sostenerlo, anzi dando soldi ed aiuti alle aziende pubbliche, creando di fatto concorrenza sleale e la morte di migliaia di piccole e medie imprese.

Cosa vi servirebbe invece?
“Servono contributi a fondo perduto per 120 milioni di euro da destinare alla svalutazione dei mezzi ( ogni nostro mezzo mediamente costa 330 mila euro escluso Iva) lo stralcio delle imposte per tutto il 2020 e sopratutto il prolungamento della cassa integrazione perché ci dispiacerebbe dopo tanti anni di dover perdere personale specializzato che abbiamo selezionato e formato nel corso del tempo. Collaboratori per la maggior parte ascolani, che hanno contribuito a portare la nostra azienda ad essere apprezzata e conosciuta in tutta Europa”.

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