Covid: Acquaroli, ‘penalizzati’ dai buoni valori di fine ottobre. Presidente Marche in diretta Fb: serviva più condivisione

Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, in una lunga diretta Fb dagli uffici regionali, ieri sera ha spiegato i motivi che hanno portato alla decisione del ministero della Salute di far passare da domani le Marche dalla fascia gialla a quella arancione, con aumento di restrizioni, sulla base delle informazioni in possesso della Regione.
Il volto segnato dalla stanchezza, dopo una giornata concitata e culminata con la decisione inattesa per la Regione, Acquaroli, che oggi è impegnato in una riunione di giunta, non ha nascosto la propria sorpresa e anche l’amarezza: “l’elemento che avrebbe determinato la ‘stretta’ sulle Marche, – ha affermato, parlando di “paradosso” – è il trend dell’indice Rt di “rapporto tra positivi sintomatici e tamponi tra una settimana e quella precedente: in particolare dall’ultima settimana di ottobre (1.01) in cui avevamo i dati tra i più bassi in Italia, è passato a “1,55 nella prima settimana di novembre”.
L’indice “in precedenza veniva calcolato e valutato in maniera bisettimanale. “L’indice Rt settimanale della settimana scorsa era 1,29, quello consegnato questa settimana era 1,35. Tutti noi eravamo abbastanza tranquilli, quando l’indice è sotto 1,5, un andamento che può essere tenuto sotto controllo con le ordinanze in vigore e con altre anti-assembramento che tra l’altro stavamo studiando”.
Acquaroli, che ha riferito di aver ricevuto nelle ultime ore decine di telefonate da esercenti che avevano anche già acquistato prodotti per l’attività domenicale che ora andranno sprecati, ha ribadito di non avere un atteggiamento “leggero” rispetto a una pandemia che mette alla prova cittadini e Stati e di mettere al primo posto la salute dei cittadini e della comunità marchigiana; ma avrebbe voluto maggiore “comunicazione e condivisione – in particolare con gli uffici tecnici della Regione – per leggere in maniera più dettagliata i dati anche degli ultimi giorni per valutare l’andamento della curva epidemiologica nella regione e arrivare a un’ordinanza più ragionata”.
Il presidente Acquaroli ha parlato di scelta che “subiamo, che accettiamo perché siamo responsabili e che può determinare effetti importante sulla regione”.

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