Un iconico personaggio della scena della musica italiana, soprattutto famoso sulla riviera adriatica, ci ha lasciati nelle scorse ore.
“Questa mattina Claudio ci ha lasciato” – l’annuncio della famiglia – “Ringraziamo tutti quanti per l’enorme vicinanza e l’affetto che avete espresso”: queste le prime parole d’addio con cui è stata comunicata una notizia che ha spezzato il cuore dei fan e ha segnato di fatto la fine di un’epoca. Si è spento a 67 anni Claudio Rispoli, per molti semplicemente dj Mozart, uno di quei pionieri delle serate in discoteca che aveva fatto la storia della riviera adriatica.

Tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta divenne un punto di riferimento lungo la costa adriatica grazie ai suoi set interminabili in club, feste sulla spiaggia ed eventi privati. Le sue selezioni, imprevedibili e trasversali, dall’italo disco al funk, dalla psichedelia alla new wave fino alle prime sperimentazioni elettroniche, lo resero una figura originale e distinta nel panorama dell’epoca e oggi qualcuno lo ricorda disegnandolo insieme a Claudio Coccoluto, Franchino e Marco Trani.
Il ricordo del dj marchigiano Claudio Rispoli
Tanti sono i ricordi di chi lo ha visto fino all’ultimo da vicino: “Ci siamo visti un mesetto fa da Cristian al Condor Club, era molto stanco, ma aveva ancora una bella energia per regalare la sua musica”, scrive qualcuno su Instagram, che sottolinea come con dj Mozart “se ne va una vera leggenda dell’afro funk, dalla residenza storica della Baia degli Angeli, fino alle produzioni di Jestofunk e Double Dee”.

Nato ad Ancona nel 1958, ormai era diventato romagnolo di adozione, ma sicuramente tutti anche nelle Marche, soprattutto nella zona della Riviera delle Palme, hanno ballato la sua selezione musicale, fatta anche di produzioni inedite. Rispoli è stato uno dei pionieri della prima ondata di dj italiani capaci di andare oltre gli schemi della disco e del pop tradizionale, tanto da vincere un Telegatto nel 1980 e contribuendo alla nascita di quello che sarebbe diventato il suono “cosmico” del nostro Paese.
Perché dj Mozart era diventato così famoso e amato
Collaboratore e collega di artisti a cui è rimasto legato fino all’ultimo, come Danielle Baldelli e Beppe Loda, Claudio Rispoli ha dato nei fatti il suo contributo unico nel dar vita a una rete di dj visionari che rifiutavano confini di genere prestabiliti. Insieme al resto del suo nucleo storico, ha plasmato un approccio libero e sperimentale, fondato sull’atmosfera, sul ritmo e sulla capacità di costruire una narrazione sonora capace di sorprendere e coinvolgere.

Pur non avendo mai inseguito la notorietà internazionale, e questa forse è stata una pecca nella sua immensa carriera, Claudio Rispoli ovvero dj Mozart conquistò in Italia un rispetto profondo e duraturo. La sua tecnica impeccabile, la vastissima conoscenza musicale e l’istinto naturale nel leggere e guidare la pista da ballo lo hanno infatti reso nel tempo una figura amatissima, riconosciuta come uno dei pilastri della cultura musicale alternativa del Paese.





