I consiglieri comunali di Ascolto & Partecipazione, Emidio Nardini e Antonio Canzian interrogano il sindaco di Ascoli, Marco Fioravanti, circa l’attuale situazione in cui versa Villa Sgariglia.
“Premesso che la famiglia Sgariglia nel 1903 donò alla “Congregazione della Carità” di Ascoli Piceno i suoi beni consistenti in palazzi e terreni per circa 6 ettari siti in zona Campolungo e le cui rendite dovevano essere utilizzate per il sostentamento delle Opere Pie; – scrivono nel comunicato –
che tali proprietà, successivamente, passarono agli “Istituti Riuniti di Cura e Ricovero” e, nel 1983, alla soppressione di essi, esse furono acquisite dal Comune di Ascoli Piceno;
che nel 2010 il Comune stipulò un contratto con due società che gestivano attività ricettive, sembra senza effettuare gli inventari di consegna, cioè la descrizione obbligatoria delle particelle catastali investite in oliveti, vigneti, il relativo numero di piante (tra l’altro, 1500 piante di olive della varietà “tenera ascolana” e circa 600 piante di oliva da olio!);
che, nonostante le sollecitazioni di varie associazioni (Italia Nostra, Comitato anti degrado) affinché questo splendido bene di proprietà comunale venga recuperato a favore della città e del territorio e per salvaguardare un patrimonio storico-culturale di enorme pregio, nulla si è mosso;
“Si interroga il Sindaco per conoscere:
3) che cosa pensa di fare l’Amministrazione comunale per preservare, recuperare e valorizzare un bene di sua proprietà e di enorme valore storico-culturale, nonché un patrimonio arboreo produttivo di notevole valore.
Si richiede risposta scritta e orale.”





