L’Italia resta chiusa fino a maggio e da lunedì 29 maggio più di metà dell’Italia sarà in zona rossa, con Calabria, Toscana e Valle d’Aosta, che si vanno ad aggiungere alle 7 regioni e alla provincia autonoma di Trento, in cui sono già in vigore le restrizioni più dure, mentre il Lazio torna in arancione.
Il governo conferma la linea del massimo rigore anche dopo Pasqua, decidendo, però, di investire il “tesoretto” garantito dai primi segnali di inversione della curva sulla scuola: si tornerà in presenza fino alla prima media nelle zone rosse, mentre in quelle arancioni saranno in classe tutti gli studenti fino alla terza media e al 50% quelli delle superiori.
Fino al 30 aprile, dunque, niente spostamenti tra le regioni, saracinesche ancora abbassate per bar e ristoranti, riapertura di palestre, piscine, cinema e teatri a data da destinarsi, zona gialla cancellata fino alla fine del mese.
Subito dopo le vacanze di Pasqua saranno 5,3 milioni gli studenti che seguiranno le lezioni in presenza a scuola. Sono il 62,3% (sei su dieci) degli 8,5 milioni di alunni.
Tra loro 3,1 milioni frequentano scuole dell’infanzia, scuole primarie e il primo anno di secondaria di I grado, anche se si trovano in regioni classificate in zona rossa.