Una storia allucinante, con un uomo che sporca la divisa che ha indossato mettendo nei guai e in ansia due povere ragazze
Una storia brutta e di mezzo ci sono finite due povere ragazze che si sono fidate di un carabiniere, loro parente tra le altre cose. Una storia di estorsione, con foto hard finte e una richiesta di soldi per cancellarle definitivamente dal web. Una vicenda infima che ha portato all’arresto immediato del militare dell’Arma che è stato denunciato coraggiosamente da queste due ragazze che stavano cascando nel tranello di una persona di cui si fidavano e per la modica cifra di 2000 euro circa.
Le due donne hanno circa trent’anni e sono state messe in mezzo da questa persona in maniera subdola e senza che ci fossero riscontri di alcun genere. Inizialmente le due giovani donne hanno avuto paura perché non sapevano cosa fare e quando una delle due si è decisa ha chiesto aiuto ad un avvocato che le ha consigliato di andare a fare una denuncia in polizia. Detto, fatto. Ai poliziotti della questura di Macerata, le due ragazze hanno spiegato ogni cosa, ovvero che il carabiniere, con l’aggravante morale che è un loro parente, avrebbe detto ad entrambe di aver trovato delle foto hard su internet che le riguardavano. Ma tutte e due, certe di non aver mai fatto foto, hanno subito negato, ma lui insisteva e chiedeva dei soldi per farle cancellare. Ma era tutto falso, nel senso che le foto erano hard, con l’immagine delle due ragazze, ma era un fotomontaggio.
L’uomo è stato arrestato mentre metteva in atto l’estorsione
Una storia particolare e molto delicata anche perché c’è di mezzo una parentela, ma soprattutto si tratta di un carabiniere, quindi per la polizia non è stato facile architettare uno stratagemma per poter aiutare le ragazze e far finire questa brutta storia. Ma alla fine si è trovato un modo per incastrarlo e su suggerimento della polizia una delle sorelle aveva richiamato il carabiniere, accettando lo scambio dei soldi con la cancellazione delle foto. Si sono dati appuntamento e lei aveva assicurato che avrebbe portato i soldi.
All’incontro però la ragazza non sarebbe andata da sola, bensì con una decina di agenti nascosti e guidati da una dirigente, il commissario Moffa che è andata direttamente sul posto per controllare la situazione e dirigere. Un’operazione che è scattata alle 10 della mattina dell’8 maggio ed è durata davvero pochi minuti perché una volta avvenuto il passaggio dei soldi, gli agenti della polizia sono subito intervenuti e hanno arrestato l’uomo al quale è stato sequestrato il cellulare e un paio di computer trovati in casa.