Ad Arquata celebrato il funerale di Valerio Amatizi: il giovane era caduto da una scarpata a San Marco, per cercare di spegnere l’incendio

ARQUATA DEL TRONTO, Si sono svolti stamattina, venerdì 3 gennaio, nella chiesa del villaggio Sae Borgo 1 di Arquata del Tronto, paese di origine della famiglia, in un clima di grande commozione, i funerali di Valerio Amatizi, il 26enne di Ascoli Piceno morto la notte di Capodanno a seguito di una caduta a Colle San Marco, mentre cercava di spegnere un focolaio d’incendio causato dalle scintille dei fuochi d’artificio accesi per salutare l’arrivo del nuovo anno.
Il gesto di generosità e di sensibilità che gli è costato la vita è stato al centro dell’omelia del parroco, don Nazzareno Gaspari: “Valerio è morto facendo un gesto di altruismo; avrebbe potuto lasciare stare, ma non lo ha fatto, perché la ricerca del bene comune è stata in lui più forte, come sempre è stato nella sua vita”, ha detto il sacerdote.
Sono state centinaia, le persone che hanno tributato l’ultimo saluto a Valerio Amatizi, tra cui i Sindaci di Arquata, Aleandro Petrucci, che ha proclamato il lutto cittadino anche in memoria di Nello Gattoni, ex vigile urbano in pensione dal 2011 ma impegnatissimo, come lo fu Amatizi, nei soccorsi durante l’emergenza terremoto del 2016, e di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti.
Valerio Amatizi è morto a causa dei traumi interni plurimi causati dalla rovinosa caduta e dal rotolamento sul terreno. Lo ha evidenziato la ricognizione cadaverica disposta dal sostituto procuratore di Ascoli Piceno, Sara Maria Cuccodrillo, ed eseguita dal medico legale Pietro Alessandrini sul corpo del 26enne ascolano, caduto in un dirupo per diverse decine di metri poco dopo la mezzanotte di Capodanno, cercando di spegnere alcuni focolai innescati dai fuochi d’artificio, accesi con gli amici con cui stava trascorrendo la festa sul Colle San Marco.

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