Un nuovo caso si è verificato nelle Marche: una donna di 88 anni è stata truffata da due malviventi. Era convinta di aiutare il figlio in difficoltà…
Continuano, in modo sempre più inesorabile, le truffe ai danni delle persone anziane. L’ultimo episodio si è verificato ad Ancona, capoluogo di regione nelle Marche. Una donna di ottantotto anni è stata raggirata da persone senza scrupoli, che approfittano della buona fede (e spesso dello stato di agitazione) delle vittime, per sottrargli denaro e beni preziosi.
Dalla Lombardia alla Sicilia, dalla Toscana al Lazio: la quasi totalità delle regioni italiane è stato oggetto di operazioni di questo tipo: le modalità sono sempre le stesse. II malviventi studiano le potenziali vittime, generalmente persone anziane e sole, e quando trovano l’occasione, si mettono al lavoro.
L’ultimo caso ha visto come protagonista un anziana ad Ancona: la donna ha improvvisamente ricevuto una telefonata: “Suo figlio è stato arrestato per rapina, consegni denaro e gioielli per evitare le conseguenze della giustizia”. Un’esca che ha portato la donna a vivere attimo di panico e ansia. La truffa (denominata del finto postino) si materializza proprio così: si contatta la vittima, le si fa credere che un parente (generalmente un figlio o un nipote) si trovi in difficoltà e si chiedono soldi per evitare il processo o per poter contattare l’avvocato che in breve tempo prenderà le sue difese.
In molti casi le vittime, spaventate e colte di sorpresa, non hanno nemmeno il tempo di ragionare o di provare a contattare il diretto interessato. Im questo caso la donna, residente nel Fabrianese, ha consegnato ai malfattori oltre duemila euro in contanti e numerosi gioielli d’oro. Una volta resasi conto di essere stata truffata, l’anziana ha chiamato le forze dell’ordine ed ha svelato cosa era successo. Ha raccontato di essere stata contatta da un sedicente carabiniere che, con un racconto molto dettagliato, le aveva detto che suo figlio era appena stato arrestato con l’accusa di rapina. L’aveva poi invitata ad intervenire: “Ci serve del denaro per convincere le persone che hanno accusato suo figlio a cancellare l’accusa”, hanno spiegato, consigliandole di consegnare subito tutto il denaro e gioielli in suo possesso per evitare conseguenze gravi.
L’ottantottenne, credendo a quanto appena raccontatole dall’ignoto interlocutore telefonico, ha consegnato tutto il denaro i gioielli in suo possesso a un giovane che subito dopo si è presentato alla sua porta. I Carabinieri, accori sul posto, hanno ascoltato la versione della donna e hanno immediatamente dato la caccia ai responsabili, che sono stati bloccati con tutta la refurtiva sulla Ss 76 in direzione Roma all’altezza di Fabriano Sud. Gli occupanti sono stati condotti in caserma e a seguito di perquisizione sono stati trovati in possesso di 2.500 euro in banconote di vario taglio; nascosto nel portaoggetti del veicolo è stato trovato un sacchetto di plastica con all’interno numerosi monili d’oro. I militari hanno così ricostruito quanto accaduto nelle ore precedenti e avendo raccolto gravi elementi a carico dei due fermati, hanno tratto in arresto i due giovani campani per truffa aggravata in concorso. Stamattina in Tribunale ad Ancona si è tenuta l’udienza per direttissima nel corso della quale gli arresti sono stati convalidati e i due sono stati sottoposti agli arresti domiciliari nei comuni di residenza.