Approvato l’ordine del giorno presentato dall’onorevole marchigiana sull’insegnamento dell’educazione emotiva a scuola. La proposta impegna il Governo a promuovere l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione emotiva, inizialmente in via sperimentale, anche nelle scuole italiane
L’onorevole Giorgia Latini: “L’educazione emotiva punta a esternare le emozioni migliori e a gestire quelle negative, che sono scatenanti anche dei crescenti episodi di bullismo”
È stato approvato alla Camera dei Deputati l’ordine del giorno presentato dall’onorevole marchigiana Giorgia Latini sull’insegnamento dell’educazione emotiva. La proposta rientra nell’ambito dei progetti sull’educazione civica e impegna il Governo a promuovere l’introduzione dell’insegnamento dell’educazione emozionale, inizialmente in via sperimentale, anche nelle scuole italiane: «La parola “Educare” deriva dal latino ex ducere, che significa tirar fuori. Un tirar fuori quello che di meglio c’è in noi» ha commentato soddisfatta la vicepresidente della Commissione Cultura.
«L’educazione emozionale punta infatti a esternare le emozioni migliori e a gestire quelle negative, che sono scatenanti ad esempio dei troppi e crescenti episodi di bullismo. È alla base della “relazione educativa” ed è finalizzata alla crescita, all’autonomia e allo sviluppo del linguaggio emotivo, sia nel bambino che nell’adulto. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) già da tempo ha elaborato una valutazione delle nuove competenze emotive e delle abilità sociali degli studenti, mentre in Spagna si sono fatte esperienze di insegnamento di educazione emotiva alla pari di altre materie più tradizionali.
Nelle Isole Canarie è addirittura diventata materia obbligatoria, tramite tutor appositamente formati: in questo caso gli studenti hanno avuto la possibilità di imparare a conoscere e a gestire i propri stati d’animo, con evidenti benefici sulla socialità e sul rendimento scolastico». L’onorevole Giorgia Latini conclude: «L’approvazione di questo ordine del giorno esplicita quell’educazione al benessere che già è presente nella proposta di legge sull’educazione civica.
Sono infatti tanti i vantaggi emersi sull’insegnamento dell’educazione emotiva a scuola, su tutti il miglioramento dei comportamenti in classe: i bambini imparano a gestire le proprie emozioni e la loro aggressività, e sono in grado di cercare e trovare soluzioni ai vari problemi quando questi si presentano. Se i bambini iniziano a capire, sin da piccoli, l’importanza di stare bene interiormente, se capiscono come gestire le emozioni anche negative, se riescono a riconoscere i propri talenti innati anche tramite il supporto degli insegnanti, sarà più facile avere una società di persone felici ed appagate. Tra l’altro, numerosi studi internazionali sull’argomento hanno confermato che questi programmi migliorano il rendimento scolastico del 13%» ha chiosato la deputata Latini.