Ascoli, Carlo Cantalamessa presidente dell’Ordine dei Commercialisti segnala diverse anomalie nella concessione dei crediti per la Zona Franca Urbana

L’Unione Regionale dei dottori Commercialisti delle Marche presieduto dal Dott. Carlo Cantalamessa nei giorni scorsi ha, sulla scia delle numerose iniziative già intraprese nel corso degli ultimi anni in favore delle problematiche connesse al dopo sisma, emanato un documento volto a sensibilizzare gli organi legislativi ed esecutivi sulle anomalie e sui malfunzionamenti connessi alla fruizione della riapertura della concessione dei crediti per la Zona Franca Urbana.

Tale documento ha evidenziato come la piattaforma messa a disposizione per la presentazione delle istanze per la concessione del credito di imposta, le cui domande sono scadute lo scorso 18 luglio), abbia mostrato lacune e malfunzionamenti diffusi che hanno, talvolta, impedito la possibilità a chi ne avesse i requisiti di accedere ai crediti. I commercialisti marchigiani hanno rilevato anomalie anche sui prospetti informativi rilasciati dall’Agenzia della riscossione a chi volesse aderire alla cosiddetta Rottamazione ter o Stralcio delle cartelle esattoriali i cui termini sono spirati il 31 luglio.

Tutte le perplessità contenute nel documento hanno sortito effetti tangibili consistenti in interrogazioni parlamentari e interventi legislativi, infatti proprio nel corso della giornata del 30 luglio è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 6 giugno 2019 con cui vengono riaperti i termini per la concessione dei contributi connessi ai danni indiretti causati dal sisma già previsti dall’art. 20 bis della DL 189/2016.

L’azione dei commercialisti marchigiani non si ferma qui!!! Nel documento hanno riaffermato la necessità della creazione di una Zona Economica Speciale nell’area cratere che sappia creare terreno fertile per le imprese che volessero investire nel territorio.
Dunque I commercialisti continuano nella loro missione di essere UTILI AL TERRITORIO proprio come viene ribadito nello spot pubblicitario che imperversa in questi giorni sugli schermi delle maggiori emittenti nazionali.

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