Il sindaco Marco Fioravanti e il vescovo Giovanni D’Ercole: «Venerdì alle ore 12 saremo in Duomo per chiedere al Patrono di vegliare su tutti noi»
Le chiavi della città di Ascoli Piceno saranno affidate al Patrono Sant’Emidio. Ad annunciarlo, attraverso una nota congiunta, il sindaco Marco Fioravanti e il vescovo Mons. Giovanni D’Ercole.
«In questa particolare situazione di emergenza sanitaria che sta interessando non solo il nostro territorio ma tutto il Paese, torniamo umilmente a invocare l’aiuto del nostro Santo Patrono» ha spiegato il primo cittadino, dopo la richiesta ufficiale presentata al vescovo D’Ercole che ha accolto con grande gioia.
«Dopo averci difeso e protetto dal drammatico sisma, invochiamo ancora una volta Sant’Emidio come protettore dalle pestilenze, affinché possa vegliare su di noi e liberarci da questa epidemia. Venerdì, alle ore 12, mi recherò insieme a Sua Eccellenza Mons. Giovanni D’Ercole presso il Duomo: dinanzi alla cripta del Nostro Patrono, affideremo a Sant’Emidio le chiavi della città. A lui chiederemo la protezione di Ascoli, degli ascolani e di tutti i cittadini della nostra provincia: personale sanitario, forze dell’ordine, bambini, famiglie, anziani, malati e lavoratori di ogni settore.
Lo faremo dopo aver già ricevuto l’autorizzazione da parte delle autorità sanitarie dell’Asur, che ci consentiranno di uscire di casa per circa un’ora utilizzando guanti e mascherine e mantenendo la distanza di un metro». Alle ore 12 sarà il rintocco delle campane della Cattedrale a dare il via alla breve cerimonia, che sarà trasmessa in diretta streaming:
«Pregheremo e invocheremo il Nostro Patrono Sant’Emidio, affinché possa proteggere tutta la nostra comunità da questa grave emergenza che ci troviamo a combattere» ha aggiunto il vescovo Mons. Giovanni D’Ercole. «Fede, religione e preghiera rappresentano concrete occasioni di aiuto e sostegno per tutti i cittadini, soprattutto in un momento di profonda incertezza, paura e preoccupazione come quello attuale. Al Nostro Patrono affideremo le chiavi della città, affinché anche stavolta possa vegliare su noi tutti».