Il sottoscritto Francesco Viscione, consigliere comunale del gruppo Celani Sindaco
Premesso che
– l’ art. 48 del Decreto Cura Italia (Prestazioni individuali domiciliari) stabilisce che “durante la sospensione dei servizi educativi e scolastici , di cui all’art 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, disposta con i provvedimenti adottati ai sensi dell’art.3 c. 1 del D.L. del 23 febbraio 2020 n. 6, e durante la sospensione delle attività sociosanitarie e socioassistenziali nei centri diurni per anziani e per persone con disabilità, laddove disposta con ordinanze regionali o altri provvedimenti, considerata l’emergenza di protezione civile e il conseguente stato di necessità, le pubbliche amministrazioni forniscono, avvalendosi del personale disponibile, già impiegato in tali servizi, dipendente da soggetti privati che operano in convenzione, concessione o appalto, prestazioni in forme individuali domiciliari o a distanza o resi nel rispetto delle direttive sanitarie negli stessi luoghi ove si svolgono normalmente i servizi senza ricreare aggregazione”.
Considerato che
– tali servizi si possono svolgere secondo priorità individuate dall’amministrazione competente, tramite coprogettazioni con gli enti gestori, impiegando i medesimi operatori ed i fondi ordinari destinati a tale finalità.
– Il comma 2 del medesimo articolo stabilisce altresì che “ durante la sospensione dei servizi educativi e scolastici e dei servizi sociosanitari e socioassistenziali le pubbliche amministrazioni sono autorizzate al pagamento dei gestori privati dei suddetti servizi per il periodo della sospensione, sulla base di quanto iscritto nel bilancio preventivo e che le prestazioni convertite in altra forma saranno retribuite ai gestori con quota parte dell’importo dovuto per l’erogazione del servizio secondo le modalità attuate precedentemente alla sospensione e subordinatamente alla verifica dell’effettivo svolgimento dei servizi” e che i predetti pagamenti comportano la cessazione dei trattamenti del fondo di integrazione salariale e di cassa integrazione in deroga laddove riconosciuti.
Ritenuto che
– le disposizioni del predetto articolo sono finalizzate a garantire i soggetti che forniscono, anche nella nostra città, servizi socio-educativi e scolastici in favore di soggetti fragili e di minori;
– il prolungarsi delle limitazioni imposte dalla pandemia da Covid19, soprattutto in riferimento alla sospensione dei servizi scolastici, sta esponendo la comunità dei minori ed in particolare dei portatori di handicap ad uno stress senza precedenti;
Tutto ciò premesso, il sottoscritto consigliere comunale
Interroga il Sindaco per sapere
1) Se, e in che misura, il Comune di Ascoli Piceno abbia dato esecuzione alle disposizioni dell’art. 48 del “Cura Italia”;
2) In forza di quali provvedimento formale sia stata data esecuzione all’art. 48;
3) Se sia stata perfezionata, in che termini, la rimodulazione, mediante co-progettazione, dei servizi esternalizzati e i corrispettivi che sono stati stabiliti per la remunerazione delle prestazioni eventualmente rimodulate;
4) Quali e quanti fornitori di servizi socioassistenziali e scolastici siano stati interessati dall’attuazione della disposizione in argomento e quanti soggetti abbiano fruito della facoltà concessa dall’art.48 del “Cura Italia”.
Si richiede risposta orale e scritta urgente.