Ascoli, Lettera aperta sulla sanità del Piceno che il Presidente della Provincia Sergio Loggi ha indirizzato ai sindaci Fioravanti e Spazzafumo e agli altri sindaci dei Comuni del Piceno

Lettera aperta sulla sanità del Piceno che il Presidente della Provincia Sergio Loggi ha indirizzato ai sindaci dei Comuni di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto e, per conoscenza, agli altri sindaci dei Comuni del Piceno.

“Gentili Sindaci – ha scritto il Presidente Loggi – preso atto dei continui interventi sulla stampa locale in merito alle questioni relative alla Sanità del Piceno, viste le notizie su diverse criticità e, da ultimo, l’ipotesi della creazione di una Azienda Sanitaria unica Ascoli – Fermo, mi rivolgo ai Sindaci delle Città più popolose, in cui sono ubicati i presidi ospedalieri, per sollecitare azioni volte a riaprire il dibattito sul territorio e chiedere risposte certe ai vertici regionali.

 

E’ vero, la Provincia non ha compiti specifici in campo sanitario, ma attraverso una intensa attività di coordinamento come Ente di Area Vasta può svolgere funzioni di raccordo tra i Comuni. Per questo sento il dovere di sollecitarvi affinché venga convocata una riunione dell’Assemblea dei Sindaci di Area Vasta n. 5.

 

Dopo due anni e mezzo dall’ultima convocazione, è indispensabile che noi 33 Sindaci dei Comuni del Piceno, primi referenti dei cittadini, responsabili della salute pubblica sui nostri rispettivi territori, torniamo ad incontrarci e a dialogare nel luogo in cui possiamo e dobbiamo assumere le necessarie scelte per il bene dei cittadini.

 

Ancor di più alla luce dei massicci investimenti che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano ha previsto in campo sanitario, in particolare sulla medicina territoriale, quella di prossimità vicina ai cittadini che, rafforzandosi, alleggerirebbe il carico degli ospedali e vedrebbe la creazione di nuovi presidi sanitari territoriali come case e ospedali di comunità.

 

Caro Marco, Caro Antonio, torniamo ad incontrarci, torniamo a dialogare e a presentare le nostre istanze alle istituzioni regionali per sottolineare le “sofferenze” e le necessità socio-sanitarie di un territorio, troppo spesso rimaste inascoltate.

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