Coronavirus, come cambiano le abitudini di chi fuma: più pacchetti meno uscite.
Tabaccai aperti. Ha deciso così l’ultimo DPCM in materia di Coronavirus che ha disciplinato i negozi di vendita al dettaglio.
Chi vende sigarette resta in prima linea “fa la scorta come pe la farina e pe lu pa’” dichiara il titolare di una rivendita di San Benedetto che insieme ad altri colleghi di Ascoli Piceno e Grottammare, ha partecipato oggi pomeriggio al sondaggio telefonico indetto dalla redazione di Cityrumors Ascoli.
Il dato che abbiamo raccolto evidenzia un comportamento “comune” sul territorio campionato: i clienti acquistano più pacchetti, c’è chi acquista una stecca chi si limita a tre o quattro pacchetti, nella logica di muoversi il meno possibile e comunque sapendo che gli esercizi restano sempre aperti come avviene per supermercati e farmacie.
Non cambia neanche la vendita attraverso i distributori automatici, affollata sì ma non diversa. Anche perché l’utenza è solo quella locale.
Se il consumo cambia solo nella frequenza d’acquisto, compro di più ma meno volte, chissà se poi, una volta a casa con i tanti pacchetti alla mano e il troppo tempo tra le mura domestiche si riesce a gestire il vizio o si cede alla tentazione di mandare in fumo lo stress di questi strani giorni.
Valentina Fratò