Ascoli Piceno piange la scomparsa di Nazzareno Luzi, noto come Nazza. L’artista nato ad Ascoli Piceno nel 1939 è morto il 24 dicembre 2023.
Nazzareno Luzi ha dedicato la sua intera vita all’arte. Dotato di enorme talento e grande passione per la ricerca, frequenta da giovane i corsi tenuti dal pittore Dino Ferrari presso il Palazzetto Longobardo di Ascoli. E mostra subito di avere doti pittoriche degne di nota.
Nel 1973 firma, insieme ad altri artisti di Ascoli Piceno, il primo manifesto del Gruppo Immanentista ideato da Diego Pierpaoli. Nel gruppo, caratterizzato dall’essere “aperto” ci sono anche, tra gli altri, Augusto Piccioni, Ettore Le Donne, Pierpaolo Marini, Giuseppe De Cesare e Marisa Korzeniecki.
Proprio Marisa Korzeniecki lo ha ricordato con un tenero messaggio sui social: “Con dolore piango la perdita del caro amico e collega di ricerca artistica Nazzareno Luzi, noto come Nazza. Per lunghi anni abbiamo avuto modo di fare esperienze comuni che ci hanno gratificato ed hanno messo in luce la sua positività contagiosa nei confronti della vita. Riposa in pace caro Nazza.
In ricordo di Nazzareno Luzi
Con il Gruppo Operativo Immanentista Nazzareno Luzi Diego Pierpaoli e Marisa Korzeniecki pubblicarono il saggio Pittura Immanente, edito da Bulzoni, con prefazione di Giulio Carlo Argan. Lo stesso Argan giunse in Ascoli Piceno per presentare il saggio ed inaugurare la mostra del Gruppo presso la galleria d’arte contemporanea (palazzo Malaspina) del Comune di Ascoli Piceno.
Nel 1983 il saggio Pittura Immanente riceve un prestigioso riconoscimento, il Premio Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. A caratterizzare l’opera degli Immanentisti è “L’Iperstile” che coinvolge diverse discipline: pittura, scultura, arte applicata, musica, letteratura. Si va oltre il concettuale, per riappropriarsi delle avanguardie storiche in una sorta di “Naturalismo storicistico”.
Nazzareno “Nazza Luzi” resta con gli Immanentisti fino agli ultimi anni ’90 ma la sua ricerca in ambito artistico non si è mai fermata. Da artista appassionato qual era ha continuato negli anni seguenti a nutrirsi di scambi con altri talenti e a portare avanti esperienze di rilievo, oltre che pittoriche, anche scultoree e di arte applicata.
Dagli anni 2000 Nazza ha virato la sua attività verso l’elaborazione di opere attraverso la definizione di forme geometriche essenziali, concepite come corpi plastici e rivestite di colori primari.
Li ha proposti al pubblico sotto il titolo “Rappresentazione Progettata”, seguendo una costante direzione che porta all’integrazione tra astrazione e figurazione tipica della ricerca immanente.