Ascoli, Quarantena da positività Covid-19: cosa fare?

Quarantena, si cambia. Per evitare la paralisi dell’Italia assediata dai contagi da Covid-19 (ieri oltre 68mila casi in Italia) con rischio blocco per le attività essenziali e dalla diffusione della variante Omicron, arrivano nuove regole per far fronte alla pandemia. Non solo sulla quarantena, ma anche sul Super Green Pass che si estenderà quasi ovunque dal 10 gennaio, anche per i mezzi di trasporto pubblico locale e gli alberghi.

La novità più significativa è l’eliminazione della quarantena per chi è vaccinato con tre dosi, che invece sarà sottoposto a autosorveglianza.

Contatto con positivo, durante l'autosorveglianza chi ha la terza dose indosserà FFP2

Secondo il Ministero della Salute il “contatto stretto” di una persona risultata positiva a Covid-19 è definito come:

– una persona che vive nella stessa casa di una persona positiva al Covid

– una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con una persona positiva (per esempio la stretta di mano)

– una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di una persona positiva (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati)

– una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con una persona positiva, a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti

– una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d’attesa dell’ospedale) con una persona positiva al Covid senza indossare idonea mascherina

– un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta ad una persona positiva oppure operatori di laboratorio addetti alla manipolazione di campioni di persone positive senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei

– una persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto con distanza inferiore a due posti in qualsiasi direzione rispetto a una persona positive al Covid; sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove la persona positiva era seduta.

– Gli operatori sanitari, sulla base di valutazioni individuali del rischio, possono ritenere che alcune persone, a prescindere dalla durata e dal luogo in cui è avvenuto il contatto, abbiano avuto un’esposizione ad alto rischio e per questo potranno essere considerati contatti stretti.

Cosa deve fare un contatto stretto?

Deve avvisare il proprio medico. In particolare, in caso di sintomi come febbre, tosse o difficoltà respiratorie è richiesto di restare in casa, non recarsi al pronto soccorso o presso gli studi medici ma telefonare al medico di famiglia, al pediatra o alla guardia medica, oppure chiamare il numero verde regionale. Utilizzare i numeri di emergenza 112/118 solo in caso di effettiva necessità.

La quarantena si attua ad una persona sana (contatto stretto) che è stata esposta ad un caso di Covid, con l’obiettivo di monitorare i sintomi e assicurare l’identificazione precoce dei casi.

L’isolamento consiste nel separare quanto più possibile le persone affette da Covid da quelle sane al fine di prevenire la diffusione dell’infezione, durante il periodo di trasmissibilità.

Quando inizia la quarantena?

Il Dipartimento di Sanità Pubblica invia all’indirizzo mail dell’interessato e all’indirizzo mail del suo medico di medicina generale le certificazioni di inizio e fine quarantena utilizzabili anche ai fini Inps per giustificare l’assenza dal lavoro.

La quarantena inizia l’ultimo giorno di vicinanza alla persona positiva a Covid e tale data viene chiaramente indicata nella certificazione che il contatto stretto riceve dal Dipartimento di Sanità Pubblica.

Quanto dura la quarantena e chi deve farla?

Qui vediamo le regole valide finora e cosa cambia dopo il CdM di ieri. Le novità riguardano solo i vaccinati, mentre i non vaccinati potranno uscire dall’isolamento dopo 10 giorni con tampone con risultato negativo anche dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto.

Vecchie regole (valide fino ad oggi)

I contatti stretti asintomatici possono rientrare in comunità dopo un periodo di quarantena della durata di almeno 7 o 10 giorni (a seconda dello stato vaccinale) dall’ultima esposizione al caso, al termine del quale risulti eseguito un test antigenico o molecolare con risultato negativo.

Nel caso in cui una persona venga identificata dal Dipartimento di Sanità Pubblica come contatto stretto di un caso positivo, se ha completato il ciclo di vaccinazione contro il Covid, sarà tenuto a un periodo di quarantena di 7 giorni al termine del quale dovrà eseguire un tampone. La convocazione al tampone sarà inviata via mail il giorno precedente.

Nel caso non esegua il tampone il periodo di quarantena si concluderà dopo 14 giorni dalla data di ultimo contatto con il caso positivo.

Nuove regole (entrata in vigore ancora da definire)

La quarantena precauzionale “non si applica a coloro che hanno avuto contatti stretti con soggetti confermati positivi al Covid 19 nei 120 giorni dal completamento del ciclo vaccinale primario o dalla guarigione nonché dopo la somministrazione della dose di richiamo”.

Fino al decimo giorno successivo all’ultima esposizione al caso, “ai suddetti soggetti è fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo Ffp2 e di effettuare – solo qualora sintomatici – un test antigenico rapido o molecolare al quinto giorno successivo all’ultima esposizione al caso”.

Quindi durante il periodo di quel che viene definito autosorveglianza sarà possibile circolare, ma indossando una mascherina di tipo FFP2. 

Per la cessazione della quarantena o dell’auto-sorveglianza è necessario l’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare, effettuato anche presso centri privati; in tale ultimo caso la trasmissione all’Asl del referto a esito negativo, con modalità anche elettroniche, determina la cessazione di quarantena o del periodo di auto-sorveglianza”.

Per chi ha un Green pass rafforzato, ossia almeno due dosi o guarigione, da almeno 120 giorni, la quarantena si ridurrà da 7 a 5 giorni, al termine di questo periodo, sarà richiesto un tampone con esito negativo.

Tampone di fine quarantena: cosa devo fare se è positivo? E se è negativo?

Se il test risulta negativo riceverete apposita comunicazione di fine quarantena via e-mail, indicativamente il giorno successivo alla refertazione. Soltanto al ricevimento della lettera di fine quarantena si può interrompere la permanenza a domicilio.

Nel caso il test risultasse positivo, la persona sarà contattata dall’Ausl. Nell’attesa, la persona e i suoi conviventi sono tenuti all’isolamento domiciliare fiduciario fino a diversa disposizione dell’autorità competente.

Cosa deve fare chi è in casa con un positivo al Covid?

La persona con sospetta o accertata infezione da Covid deve stare lontana dagli altri familiari, se possibile, in una stanza singola ben ventilata e non deve ricevere visite.

Chi l’assiste deve essere in buona salute e non avere malattie che lo mettano a rischio se contagiato.

I membri della famiglia devono soggiornare in altre stanze o, se non è possibile, mantenere una distanza di almeno un metro dalla persona malata e dormire in un letto diverso.

Chi assiste il malato deve indossare una mascherina chirurgica accuratamente posizionata sul viso quando si trova nella stessa stanza. Se la maschera è bagnata o sporca per secrezioni è necessario sostituirla immediatamente e lavarsi le mani dopo averla rimossa.

Le mani vanno accuratamente lavate con acqua e sapone o con una soluzione idroalcolica dopo ogni contatto con il malato o con il suo ambiente circostante, prima e dopo aver preparato il cibo, prima di mangiare, dopo aver usato il bagno e ogni volta che le mani appaiono sporche.

Stoviglie, posate, asciugamani e lenzuola devono essere dedicate esclusivamente alla persona malata. Devono essere lavate spesso con acqua e detersivo a 60-90 °C.

Le superfici toccate frequentemente dalla persona malata devono essere pulite e disinfettate ogni giorno.

 

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