Con una lettera firmata dai tre consiglieri di Fratelli d’Italia: Marco Cardinelli, Daniela Massi e Francesca Pantaloni, si è cercato di fare chiarezza sui gravi errori commessi in fase di ripavimentazione di Corso Mazzini.
“In questi giorni – è riportato nel comunicato – in molti ci hanno telefonato per capire come mai non ci si sia attivati in Consiglio comunale per risolvere il problema di Corso Mazzini ovest che diventa impraticabile per buche e acqua piovana. E’ stato risposto che in realtà una parte di quella problematica relativa a Piazza S. Agostino è stata risolta e si procederà al rifacimento della piazza: c’è un progetto pronto e finanziato.
Poi però si è anche sottolineato che non è certo colpa di questa Amministrazione comunale se avvengono certe situazioni in pieno centro storico. Sara completamente riqualificato Corso Trento e Trieste, ma non possiamo certo fare fronte a tutti i danni creati nel 2005 quando a governare c’erano Piero Celani sindaco e Luigi Lattanzi assessore ai lavori pubblici.
Da quel leggo sulla stampa Corso Mazzini ovest è stata rifatta per bene due volte nel 2005 e mi chiedo allora come mai nessuno ha protestato nei confronti di Celani e Lattanzi che ora sono oggi i predicatori della discontinuità. Da chi? Da loro stessi che hanno provocato danni di questo genere spendendo per due volte per la stessa opera senza risolvere il problema?
Da ulteriori informazioni apprese si riferisce, perchè è giusto che si sappia, che quell’opera pubblica sta creando danni collaterali con infiltrazioni d’acqua anche su Palazzo Sgariglia, che è stato ristrutturato di recente ed è situato proprio in Corso Mazzini ovest.
Si spera che i cittadini si rendano conto di chi ha il coraggio di ripresentarsi per la poltrona di Sindaco ad Ascoli Piceno.
Celani il discontinuo, con il suo alfiere Lattanzi, in 10 anni non è neppure riuscito a recuperare il Polo universitario, ci ha pensato per fortuna l’Amministrazione uscente.
Celani e Lattanzi – hanno concluso i tre consiglieri di Fratelli d’Italia – hanno rifatto Piazza Arringo guardandosi bene dall’utilizzare il travertino che è un materiale del territorio e sono andati a scegliere un materiale estero che quanto a robustezza lascia davvero a desiderare, visto che c’è una manutenzione continua della piazza e passandoci sopra ti trovi a ballare su quelle mattonelle che si muovono come se si fosse su un iceberg che naviga in mare.
Adesso hanno il coraggio di ripresentarsi agli elettori. Ce ne vuole di coraggio”.