Un povero uomo si è trovato davanti un gruppetto di ragazzini che facevano i gradassi e all’improvviso l’hanno riempito di botte
Picchiare senza motivo è la cosa peggiore che ci possa essere, soprattutto se le persone che lo fanno sono un gruppetto e se la prendono una uno solo e indifeso. Un comportamento da vigliacchi. E’ successo a Porto San Giorgio, a Fermo, in un parcheggio dove un automobilista è stato aggredito, prima verbalmente e poi fisicamente, in malomodo da un gruppo di ragazzini, fino ad essere picchiato in maniera violenta e senza alcun principio, tanto che la persona aveva il sangue che gli usciva dappertutto.
Un’aggressione senza senso e senza alcun motivo apparente a quanto si è capito, forse è successo tutto per un parcheggio a cui aspiravano questi vandali, non l’hanno presa bene e allora è cominciato tutto. Un incubo per la persona che non si è capacitato cosa mai avesse fatto per meritarsi un trattamento del genere da parte di questi ragazzi. L’uomo è finito in ospedale con diverse contusioni, anche se del referto e dell’eventuale prognosi si sa poco o nulla, visto che tutto è voluto restare anonimo e riservato.
Una scena raccapricciante, con questo povero uomo che è stato prima circondato e poi assalito da questi ragazzi che non hanno fatto altro che picchiarlo in pochi istanti. Da quanto si apprende, l’uomo era giunto nel parcheggio con la sua macchina quando, una volta sceso dalla vettura, sarebbe stato preso di mira da questi ragazzini che, dal niente, l’hanno preso a calci, sputi, offese e pugni. Non è riuscito a difendersi e a evitare le botte, visto che erano in diversi contro di lui.
Sul posto sono arrivati i carabinieri e appena hanno avvistato la sirena in lontananza sono scappati all’istante, con il povero uomo aggredito che è stato portato immediatamente in ospedale dove è stato curato. Le indagini sono appena cominciate, ma è già scattata la caccia a questi “volenterosi e coraggiosi” ragazzini che sono scappati. I militari avrebbero già delle tracce grazie ad alcune telecamere, ma non bisogna escludere che sia molto collegato a quanto successo qualche giorno prima, quando un’altra persona si è dovuto rifugiare all’interno di uno chalet per difendersi e non essere presa dell’assalto.