Inchiesta della Guardia di Finanza sulla presenza della camorra in provincia di Ascoli e le sue attività illecite. Cosa bisogna sapere.
Un maxi sequestro è stato effettuato dalla Guardia di Finanza ai danni di una famiglia appartenente a un clan della camorra, residenti in provincia di Ascoli Piceno. I beni sequestrati ammontano a 4 milioni di euro.
L’imponente operazione è stara condotta dagli agenti delle Fiamme Gialle dei Comandi provinciali di Ancona e Ascoli, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Ancona.
Oggetto del maxi sequestro sono state decine di unità immobiliari, tra case, magazzini, terreni, attività commerciali e anche un hotel a San Benedetto del Tronto, località dove risiede da anni la famiglia legata al clan della camorra. Di seguito, tutti i dettagli dell’operazione.
I componenti della famiglia legata alla camorra, nei confronti dei quali è scattato il maxi sequestro di beni, erano a capo di un clan attivo tra le province di Napoli e Caserta oltre trent’anni fa. Agli inizi degli anni ’90 si erano trasferiti nelle Marche, in particolare nella zona di San Benedetto del Tronto, a seguito di una faida in cui erano stati sconfitti da un clan rivale.
Nella provincia di Ascoli Piceno i componenti del clan avevano iniziato ad acquistare numerosi immobili e attività, utilizzando le ingenti disponibilità economiche che avevano accumulato dalle numerose attività illecite condotte in Campania, come estorsioni, ricettazione e spaccio di sostanze stupefacenti. Secondo gli accertamenti condotti dalla Guardia di Finanza. Il clan aveva commesso anche diversi reati fallimentari e di detenzione di armi.
Gli agenti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ancona e dalla Compagnia di San Benedetto, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Ancona, hanno sottoposto a sequestro preventivo anti-mafia: 25 unità immobiliari, tra cui diversi appartamenti, un hotel, locali adibiti a deposito, magazzini, uffici e stazioni di rifornimento, e 23 terreni dell’estensione complessiva di oltre 200.000 metri quadri.
Tutti i beni immobili sequestrati si trovano in provincia di Ascoli Piceno e hanno un valore complessivo di oltre 4 milioni di euro. L’albergo di San Benedetto è stato in attività fino allo scorso anno.
Nello specifico, i provvedimenti giudiziari hanno colpito due fratelli, appartenenti al clan che era attivo tra Napoli e Caserta, che con la loro famiglia erano da tempo operavano a San Benedetto. Entrambi hanno a loro carico diversi precedenti penali per reati contro il patrimonio e la persona e uno dei due era stato condannato per associazione di stampo mafioso.