E’ arrivata a una clamorosa svolta l’inchiesta scattata tempo fa dalla Procura di Milano sul presunto sfruttamento di lavoratori da parte del noto brand marchigiano della moda
Tre importanti manager della nota azienda delle Marche sono indagati per caporalato e la stessa società è stata iscritta, per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti, in relazione allo stesso reato, in un’inchiesta della Procura di Milano che già nei mesi scorsi aveva portato a chiedere l’amministrazione giudiziaria per il colosso della moda mondiale, per omessi controlli nella catena dei subappalti della produzione nelle sedi cinesi.

Tod’s S.p.A. è un’azienda specializzata nella produzione di calzature, abbigliamento e accessori di lusso nota in tutto il mondo con i marchi Tod’s, Hogan, Fay e Roger Vivier. Da sempre fiore all’occhiello del Made in Italy, la popolare azienda con sede nelle marche e controllata dalla famiglia Della Valle è diventata un brand sempre più popolare soprattutto per la notorietà ricevuta grazie ai divi di Hollywood che contribuiscono alla diffusione del marchio.
Il brand mondiale sotto accusa
“Manodopera in condizioni di sfruttamento approfittando dello stato di bisogno”. Questa la pesante accusa formulata dalla Procura di Milano ai danni di Tod’s Spa, il notissimo brand della moda di lusso mondiale che da mezzo secolo, dalle fabbriche marchigiane, esporta prodotti in tutto il mondo.

L’azienda dei Della Valle, da oltre 1,1 miliardi di fatturato, è indagata, assieme a 3 manager, per caporalato di almeno 52 lavoratori di 6 diversi opifici attivi del colosso marchigiano di calzature, pelletteria e abbigliamento. In particolare, secondo gli atti depositati in Procura, i manager indagati non avrebbero tenuto conto delle risultanze di ispezioni e audit svolti tra il 2023 e il 2024 in sei delle sedi di lavoro ubicate nelle province di Milano, Pavia, Macerata e Fermo. Le verifiche avrebbero segnalato numerosi indici di sfruttamento, tra cui orari di lavoro prolungati, retribuzioni sotto soglia, carenze nelle norme di sicurezza e condizioni alloggiative considerate non idonee.
Cosa rischia ora l’azienda
Un momento che vede l’azienda marchigiana, tra le più famose per aver contribuito a esportare il Made in Italy nel Mondo, al centro di alcune indagini della Procura. Infatti la stessa la Procura di Milano, già nei mesi scorsi, come poi emerso a ottobre, aveva portato a chiedere l’amministrazione giudiziaria per il colosso della moda per omessi controlli nella catena dei subappalti della produzione in opifici cinesi. Nel frattempo l’azienda, nella figura del suo fondatore Diego Della Valle, ha respinto ogni accusa, rivendicando l’impegno etico e la qualità dei propri processi produttivi, ma l’inchiesta è andata comunque avanti e sono arrivati così i deferimenti per i tre importanti manager.

Tod’s si sarebbe avvantaggiata di un “sistema illecito che ha generato enormi profitti grazie allo sfruttamento della manodopera cinese (pesantemente sottopagata) e non ha ad oggi modificato in alcun modo il proprio modello organizzativo e continua ad avere come fornitori alcuni soggetti coinvolti”, queste le accuse formulate dai pm della Procura di Milano che per questo hanno chiesto, per il noto brand, il divieto di pubblicizzare i propri prodotti per sei mesi in attesa che l’inchiesta venga conclusa.





