Una vicenda che ha sollevato tante polemiche e che sta dividendo parecchio l’opinione pubblica. E intanto si indaga
Una storia che ha fatto il giro d’Italia e di tutte le scuole. Una vicenda che è finita anche sul tavolo del Ministero della Pubblica Istruzione, anche perché il ministro Valditara su questo genere di situazioni è molto attento e non vuole che ci siano distrazioni su una materia così delicata e complessa. Il gesto del ragazzo è stato drammatico e, per quello che è successo, come e dove è successo, non poteva esimersi dall’attivarsi e aprire un fascicolo. Lo studente è vivo per miracolo e la sua caduta è stata attutita dall’erba del giardino della scuola. Ma il gesto non poteva rimanere senza che si muovesse nulla, tanto che il pm Andrea Laurino ha aperto un fascicolo.
La procura di Ancona, come detto, ha aperto un fascicolo e l’ipotesi di reato è davvero tosta, anche perché si parla di istigazione al suicidio. Allo stato attuale all’interno degli atti, come è normale che sia, non risultano esserci indagati e, probabilmente, è difficile che ci saranno. I carabinieri stanno portando avanti le indagini, avrebbero anche preso il cellullare del ragazzo e avrebbero già sentito tutti o in parte i compagni di classe in via informale e, comunque lo faranno, anche per quello che avrebbe scritto sul suo quaderno il ragazzo prima di gettarsi dalla finestra, “Mi sento un fallito, vi voglio bene“.
Quelle parole scritte sul quaderno, che ancora devono essere confermate del tutto, con quell’interrogazione non andata bene, e confermata dal papà del giovane, avrebbero creato un dissesto nell’adolescente fino ad arrivare al gesto estremo. Le indagini stanno andando avanti e si cerca di trovare più cose possibili per avere una quadro ancora più chiaro rispetto a quello che sta emergendo.
C’è da dire che per chi sta portando avanti l’inchiesta e sta cercando di fare chiarezza su quanto è accaduto, quello che è successo, la dinamica degli eventi fino all’epilogo drammatico con il volo dal terzo piano dell’Istituto Savoia Benincasa è abbastanza chiaro, almeno per gli inquirenti. La ricostruzione è molto dettagliata, e sembra tanto che sia stata fornita da più di un testimone, praticamente lo studente, rientrato da una piccola vacanza con i genitori, è stato chiamato dalla professoressa per un’interrogazione considerato che nona aveva svolto i compiti assegnati, il ragazzo si sarebbe giustificato perché aveva capito gli esercizi e aveva ritenuto di non farli per quel motivo, anche perché la sua pagella è senza insufficienze. Ma la prof è andata avanti e l’avrebbe chiamato alla lavagna e non è andata bene. Quel 2 è stato troppo.