“Ci risulta che dopo una riunione che ha avuto luogo giovedì scorso, alla quale hanno partecipato la dott.ssa Sansoni e vari primari, si sarebbe deciso di riportare ad Ascoli la Pneumologia entro la metà del mese di maggio, nonostante il Madonna del Soccorso sia ancora operante come ospedale Covid.
Dunque, ennesimo colpo di genio, – affermano tramite una nota stampa dal Comitato Salviamo il Madonna del Soccorso il presidente dottor Nicola Baiocchi e il consigliere avvocato Rosaria Falco – di una Direzione che marcia sempre dritta e spedita quando si tratta di ridurre in qualunque modo la capacità operativa del nostro ospedale.
Facciamo notare a tutti, politici e cittadini, che, pur dovendo restituire la pneumologia ad Ascoli, sarebbe possibile e sufficiente istituire al Madonna del Soccorso un turno dalle 8 alle 15 ogni giorno, anche fuori dal periodo di acuzie del Covid, sempre se il dottor Milani assumesse altri due medici pneumologi appositamente per San Benedetto.
Oltretutto ci risulta che esista un bando regionale aperto. Il medico pneumologo ovviamente dovrebbe disporre di un laboratorio suo proprio, con strumentazione adeguata anche ad effettuare le broncoscopie. Fino allo scorso anno prestava servizio a San Benedetto la dottoressa Sergiacomi, dello staff della Pneumologia di AV5. Dopo il suo pensionamento, a quanto pare, si sono dimenticati dell’esistenza del nostro ospedale e dei malati che ivi venivano trattati. Oppure considerano inutile spendere denaro ed investire in personale per la costa, in quanto le esigenze elettorali esigerebbero che si spendesse solo per il Mazzoni (vedi i macchinari per gli esami Covid messi ad Ascoli senza possibilità di discussione)”.
La nota prosegue così:
“Cogliamo l’occasione per far sapere a tutti che sono disponibili 8 posti letto al piano -2, sui quali si stanno eseguendo i lavori per la pressione negativa. Con questi posti si può istituire un reparto di Malattie Infettive, con immediata pubblicazione di un bando per il primario. E a seguire i bandi per altri medici necessari. In caso contrario, se l’ospedale di Ascoli volesse il reparto di Malattie Infettive, allora accoglierebbe anche tutti i malati Covid, ma non ci pare ne abbia la minima intenzione. A questi 8 posti possono esserne aggiunti altri 6, ossia gli attuali letti monitorati della Murg al piano -1: anche questa costituisce una piastra isolabile completamente.
Come si può vedere, un reparto per infettivi è facilmente e rapidamente ricavabile per le esigenze immediate, in attesa di un reparto completo (come c’era negli anni ‘80, poi smantellato chissà perché). Manca solo un primario con relativo personale medico e infermieristico, ma visto che non è un problema trovare personale per il provvisorio ospedale di Civitanova a maggior ragione non deve esserlo qui.
Altrimenti poi non potranno venire a dirci in futuro che dovranno di nuovo smantellare il Madonna del Soccorso: senza falsa modestia, stiamo suggerendo alla pregiata direzione sanitaria tutte le modalità concrete ed operative che andrebbero applicate per assicurare la corretta cura dei futuri casi Covid e nel contempo il ripristino dei servizi, tutti, destinati a curare i malati ordinari.
Se poi faranno orecchie da mercante, ci assicureremo che ogni singolo aggravamento, disservizio, pregiudizio alle vite umane, siano direttamente riconducibili, quanto a responsabilità, a tutti loro.
E per assicurarcene non ci limiteremo ad un comunicato stampa, ma invieremo una diffida a tutti i sindaci, che saranno invitati, nell’esercizio dei loro doveri istituzionali ed a tutela dei loro cittadini-elettori, ad indirizzarla a tutte le autorità interessate”, concludono il dottor Baiocchi e il consigliere Falco.